Supporto dell’esercito svizzero agli sfollati ucraini
Oltre 70'000 arrivi quest'anno dall'Ucraina.
Keystone / Peter Schneider
Per gestire al meglio l'afflusso crescente di profughi e profughe dall'Ucraina il governo elvetico ha autorizzato l'intervento dell'esercito, il cui compito sarà comunque sussidiario rispetto a quello coordinato dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
In concreto le forze armate metteranno a disposizione ulteriori alloggi per i richiedenti e le richiedenti asilo e cinquecento militari. Questi ultimi verranno impiegati nell’ambito dei trasporti e dell’infrastruttura ma non avranno incombenze dirette nell’assistenza ai e alle profughi/e.
In una prima fase saranno offerti agli sfollati e alle sfollate posti letto presso le piazze d’armi di Friburgo, Bure (Giura) e Dübendorf (Zurigo) e successivamente in quelle di Thun (Berna) e St. Luzisteig (Grigioni).
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A mancare è soprattutto il personale supplementare – la cui reperibilità sul mercato del lavoro è estremamente difficile – per la creazione e la gestione di alloggi e per le cure mediche e l’assistenza dei e delle richiedenti asilo.
Per l’assistenza sono già disponibili fino a 140 persone che prestano servizio civile mentre per i compiti di trasporto e approntamento dell’infrastruttura necessaria saranno integrati progressivamente fino a 500 soldati, militari in ferma continuata o formazioni in servizio ordinario che, precisa Berna, non svolgeranno compiti nel settore della sicurezza (la cui competenza resta ai Cantoni).
Secondo le stime della Segreteria di Stato della migrazione saranno 75’000 gli e le ucraini/e giunti nella Confederazione quest’anno e circa 24’000 le domande d’asilo depositate. I posti disponibili sono già stati aumentati da 5’000 a 9’000 ma a medio termine ce ne vorranno altri 3’000.
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