Beneficenza, meno soldi dalle fondazioni
La generosità degli svizzeri verso le organizzazioni umanitarie nel 2016 si conferma elevata, anche se non da record. È quanto indica Zewo, il servizio di certificazione per le organizzazioni di utilità pubblica che raccolgono donazioni. Rispetto al 2015, si registra in particolare un calo nei versamenti da parte di fondazioni.
“Ci attendiamo un buon anno”, dice la direttrice di Zewo Martina Ziegerer sulla base dei primi dati, “ma non un nuovo record come era stato nel 2015”, quando la catastrofe provocata dal terremoto in Nepal e le immagini delle ondate di profughi verso l’Europa avevano portato le donazioni a un livello mai visto: 1,8 miliardi di franchi (1,7 miliardi di euro).
“La disponibilità a donare resta comunque alta e i sondaggi confermano che fino a tre quarti degli svizzeri versano ogni anno centinaia di franchi”.
Desta qualche preoccupazione, per contro, il calo dei contributi da parte di fondazioni, dovuto sostanzialmente alla situazione difficile sui mercati finanziari.
“Alcune quest’anno hanno detto di non poterci versare contributi, altre ne verseranno meno”, conferma Matthias Herfeldt, portavoce dell’organizzazione di aiuto allo sviluppo Helvetas. “Il rendimento dei loro patrimoni è inferiore agli anni precedenti e hanno meno soldi da devolvere a progetti di utilità pubblica”.
Un problema, perché i versamenti da fondazioni rappresentano circa un terzo delle donazioni ricevute dalle organizzazioni umanitarie.
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