Tassare le grandi eredità per combattere la crisi climatica
Le successioni per importi superiori ai 50 milioni di franchi dovrebbero essere tassate, secondo quanto propongono i giovani socialisti (GiSo) che intendono lanciare in autunno un'iniziativa popolare.
L’idea di tassare le eredità per finanziare interventi nel sociale o in favore dell’ambiente non è nuova in Svizzera. Nel recente passato un’iniziativaCollegamento esterno proposta da Partito socialista, Verdi, Partito evangelico (PEV) e Unione sindacale (Uss), che chiedeva di imporre con un’aliquota del 20% le successioni per finanziare le pensioni pubbliche (Avs), era stata spazzata via alle urne da popolo (71% di contrari) e da tutti i cantoni sette anni fa.
Ora l’organizzazione giovanile del PS torna alla carica proponendo una misura più ristretta e radicale, di cui discuteranno domenica i delegati in assemblea. A essere tassate del 50% dovrebbero essere le successioni superiori a 50 milioni, che riguarderebbero circa duemila contribuenti molto facoltosi.
Dal provvedimento sarebbero esclusi i fratelli e le sorelle che ereditano un immobile e le piccole e medie imprese (Pmi), ha precisato la presidente uscente del GiSo Ronja Jansen.
“Questa piccola minoranza trae enormi profitti dallo sfruttamento del pianeta”, ha afferma la dirigente socialista 27enne in un’intervista al BlickCollegamento esterno. “E le entrate aggiuntive generate dalla nuova tassa di successione dovrebbero essere utilizzate per combattere il cambiamento climatico”.
Per Ronja Jansen infatti la crisi climatica è una “crisi della disuguaglianza” poiché la “distruzione del nostro futuro è condotta dai più ricchi ma sono gli altri che ne pagano il prezzo”. Il tema è comunque assai delicato: la sensibilità di buona parte dell’opinione pubblica in merito alle ipotesi di inasprimenti fiscali, seppur circoscritti, è notevole, come insegna la storia recente, con cui i giovani socialisti saranno chiamati a fare i conti.
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