Italiani, migranti, supereroi
I mille volti della migrazione italiana in Svizzera sono in scena a Losanna, al Théâtre de Vidy in uno spettacolo di Massimo Furlan che ha voluto sul palco scenico proprio loro: "Les italiens".
Gli italiani, die Italiener, les Italiens. Un tempo, in Svizzera, erano i lavoratori stagionali che vivevano nelle baracche, erano quelli che provocavano il temuto “inforestierimento” della popolazione, erano quelli con il coltello, erano quelli che mangiavano cose strane. I cigni, ad esempio.
Ma gli italiani sono stati anche la manodopera che ha costruito la Svizzera, l’ha trasformata, l’ha resa ciò che è oggi, arricchendola.
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Alcuni poi sono ripartiti, altri, invece, sono rimasti. Molto spesso per amore. Di una donna. Di una città. O di una vita diversa.
Sono loro, i migranti italiani, gli “eroici” protagonisti di uno spettacolo in scena al Thêatre de Vidy a LosannaCollegamento esterno fino al 2 febbraio.
Il progetto è nato da un’idea di Massimo Furlan e dalle storie dei pensionati italiani che da anni si trovano a giocare a carte nella buvette del teatro affacciato sul lago Lemano, “les italiens”, come vengono chiamati da avventori e personale.
Con alcuni di loro Furlan aveva già lavorato, vestendoli con il costume di superman in una performance “Blue Tired Heroes”, che l’artista ha replicato, con persone diverse, in Svizzera e in Europa.
Il costume è rimasto anche in “Les Italiens”, uno spettacolo formato dagli aneddoti di vita vera che i protagonisti snocciolano uno dopo l’altro dal palcoscenico, mostrando i mille volti del fenomeno della migrazione italiana in Svizzera.
Una narrazione che salta da un’esperienza all’altra, da una voce all’altra, da una generazione all’altra. Perché la storia della migrazione italiana è tanto dei padri, arrivati nella Svizzera degli anni ’60 da “un altro pianeta” (come superman), quanto dei figli, che in quest’altro pianeta ci sono nati.
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