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Caso Skripal, espulsioni in massa di diplomatici russi

Diversi paesi europei, nonché Stati Uniti e Canada, hanno annunciato lunedì l'espulsione di rappresentanti diplomatici russi, in segno di solidarietà con la Gran Bretagna in seguito alla vicenda della spia avvelenata.

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Sono diverse decine i diplomatici – o le “spie”, come le ha definite Washington – che dovranno lasciare nei prossimi giorni i paesi in cui sono stanziati. Gli Stati Uniti ne espelleranno 60, l’Ucraina 13, la Francia quattro, così come la Germania e la Polonia, mentre l’Italia due.

Secondo il governo britannico, l’ex spia russa Serghei Skripal, 66 anni, e sua figlia Yulia, 33 anni, entrambi tuttora ricoverati in uno stato critico, sono stati avvelenati il 4 marzo con un gas neurotossico dell’epoca sovietica, il Novichok, a Salisbury, nel sud della Gran Bretagna.

Una settimana fa, Londra aveva espulso 23 diplomatici russi e sospeso le relazioni bilaterali con Mosca. Il Cremlino aveva replicato espellendo lo stesso numero di diplomatici britannici e ordinando la chiusura del British Council.

Complessivamente sono 14 i paesi membri dell’Unione che finora hanno preso provvedimenti in seguito a quanto deciso al vertice UE della settimana scorsa, quando i 28 avevano annunciato – attraverso il presidente del Consiglio europeo Donald Tus – di concordare “con il governo del Regno Unito sul fatto che è altamente probabile che la Russia sia responsabile dell’attacco a Salisbury”. Agli Stati europei si sono aggiunti USA, Canada ed Ucraina.

“Al governo russo diciamo: ‘quando attaccate i nostri amici, ne dovete assumere le conseguenze”, ha affermato una fonte di Washington.

Donald Tusk ha dal canto suo dichiarato che “nei prossimi giorni non sono da escludere altre misure, in particolare nuove espulsioni”.

Londra ha accolto con soddisfazione la misura decisa dai suoi alleati. In un tweet, il ministro degli esteri Boris Johnson ha parlato di una “straordinaria risposta internazionale” che aiuterà il paese a difendere la sua sicurezza. “La Russia – ha scritto – non può violare impunemente le norme internazionali”.

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La reazione russa

Mosca ha prontamente reagito, promettendo a sua volta di espellere diplomatici occidentali. “Gli alleati di Londra non hanno a disposizione informazioni complete sul caso Skripal e seguono ciecamente il principio dell’unità euro-atlantica a spese del buon senso, delle buone norme di dialogo interstatale e del diritto internazionale”, scrive il ministero degli esteri in una nota.

L’ambasciatore russo a Washington, Anatoli Antonov, ha da parte sua definito la decisione “ingiustificata” e ha sottolineato che la misura annienta il poco che rimaneva delle relazioni americano-russe, stando a quanto riportato da un’agenzia stampa russa.


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