L’attentatore di Vienna è un 20enne già noto ai servizi di sicurezza
Quattro persone, oltre a un terrorista, sono state uccise lunedì sera nel cuore della capitale austriaca, stando all'ultimo bilancio. La polizia è intanto alla ricerca di altri sospetti. L'attentatore è un 20enne di nazionalità austriaca e originario della Macedonia del Nord. Era conosciuto per essere un simpatizzante del sedicente Stato islamico.
All’indomani dell’attentato, Vienna è in stato di choc e le forze dell’ordine onnipresenti. Per il momento non è ancora chiaro se ad aprire il fuoco siano state più persone. Gli investigatori stanno cercando di verificare se vi è la possibilità che si sia trattato di un solo attentatore, anche se la sparatoria è avvenuta in luoghi diversi.
Il ministro degli Interni austriaco Karl Nehammer ha indicato che “almeno un sospetto è in fuga”. Cordoni della polizia sono stati predisposti attorno alla città e diversi elicotteri sono in volo. Stando a quanto riportato dall’agenzia stampa austriaca Apa, tre persone sono state arrestate: due a St. Poelten, a circa un’ora dalla capitale, e una a Linz.
Le autorità hanno invitato la popolazione a rimanere a casa e gli allievi sono stati esentati dalle lezioni.
L’attentato è avvenuto nel cuore della capitale austriaca, nei pressi di un’importante sinagoga e del Teatro dell’Opera.
Testimoni intervistati in televisione hanno riferito di aver visto un uomo che sparava “come un pazzo” con un’arma automatica, un altro che riportava “almeno 50 colpi”.
Stando all’ultimo bilancio, quattro persone sono rimaste uccise (due uomini e due donne). Altre quindici sono state ferite, sette delle quali in modo grave.
“Simpatizzante” dello Stato islamico
L’attentatore, armato di un fucile d’assalto e che indossava una finta cintura esplosiva, è stato ucciso dalla polizia. Dalle prove raccolte in casa sua, si è potuto appurare che si trattava di un “simpatizzante” del sedicente gruppo jihadista Stato islamico, hanno comunicato fonti governative.
L’uomo, un 20enne originario della Macedonia del Nord e di nazionalità austriaca, era conosciuto dai servizi di sicurezza. Nell’aprile del 2019 era stato condannato a 22 mesi di carcere per aver cercato di raggiungere la Siria per unirsi allo Stato islamico, ha indicato il ministro degli Interni. A inizio dicembre era però stato liberato condizionalmente vista la sua giovane età.
“Comune nemico”
“Non ci faremo mai intimidire dal terrorismo e combatteremo questi attacchi con tutti i nostri mezzi”, ha dichiarato il cancelliere Sebastian Kurz, parlando di un attacco “ripugnante”.
L’attentato di Vienna sopraggiunge a pochi giorni da quelli avvenuti in Francia e ha suscitato reazioni di cordoglio e di condanna un po’ in tutto il mondo.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso solidarietà agli “amici austriaci” e ha sottolineato che “il terrorismo islamico è un nostro comune nemico” e che “la lotta contro questi delitti e contro questi attentati è la nostra lotta comune”.
“I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo”, ha da parte sua dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron.
La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha pure espresso il suo cordoglio, sottolineando che “i nostri valori democratici di libertà e tolleranza, fondati sul diritto, devono fungere da baluardo contro la barbarie”.
tvsvizzera.it/mar/afp con RSI (TG del 3.11.2020)
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