Retata della polizia ticinese in due locali a luci rosse
Due persone sono finite in manette e una ventina di ragazze sono state denunciate ieri sera nel corso di un’operazione di polizia coordinata dalla procura ticinese in due postriboli lungo la strada cantonale del Monte Ceneri, in territorio di Cadenazzo nel Bellinzonese.
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tvsvizzera/spal
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In Ticino una prostituta su cinque è italiana
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L’anno scorso, indica il rapporto della polizia cantonale, sono state 300 (erano 343 nel 2015) le donne che hanno richiesto il permesso per esercitare la professione, il 20% delle quali provenivano dall’Italia (+3%). Un fenomeno quasi sconosciuto un decennio fa, quando le sudamericane e le escort dell’Est extra-Ue monopolizzavano il mercato. Ma complice la grave…
Gli agenti hanno apposto i sigilli ai due esercizi pubblici, il Belvedere e il Ronco, e controllalo tutte le persone presenti. Delle 19 donne sottoposte a verifiche (12 brasiliane, 3 marocchine, 2 italiane, una romena e una cubana) solo una era in possesso di regolare permesso e tutte le altre sono state segnalate, a vario titolo, al Ministero pubblico cantonale per esercizio illecito della prostituzione, entrata, partenza e soggiorno illegali e attività lucrativa senza autorizzazione.
Ben più pesanti le misure prese nei confronti dei titolari dei due locali. I due responsabili del primo – un 81enne e un 55enne cittadini svizzeri – e l’amministratore del secondo – un croato 64enne – sono stati arrestati al termine dell’interrogatorio.
Su di loro pendono le accuse di promovimento ed esercizio illecito della prostituzione, frode fiscale, usura e infrazione alla legge federale sugli stranieri. Anche 11 avventori sono stati oggetto di verifiche da parte degli agenti cantonali.
I gerenti dei due locali, ai quali il municipio aveva negato il suo consenso all’istanza di cambiamento di destinazione, avevano ricorso contro tale decisione e nell’attesa del pronunciamento della giustizia avevano proseguito la loro attività in violazione delle disposizioni pianificatorie comunali.
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