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Il “suicidio perfetto” del Movimento 5 Stelle

Di Maio, Grillo e Casaleggio
La premiata ditta Di Maio-Grillo-Casaleggio. Cosa resta dell'ideale originale del Movimento? Keystone

Dopo il "delitto perfetto", ovvero la presa di potere da parte di Luigi Di Maio, il Movimento 5 Stelle sta compiendo il "suicidio perfetto", alleandosi con la Lega. Intervista a Marco Morosini, per anni ghostwriter di Beppe Grillo.

Esperto di politiche ambientali in Italia e in Svizzera (insegna tra l’altro al Politecnico federale di ZurigoCollegamento esterno), il milanese Marco MorosiniCollegamento esterno ha lavorato dal 1992 con il comico italiano e fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo di cui è stato ghostwriter e per il quale ha scritto decine di articoli e migliaia di testi satirici. Ma anche uomo vicino al movimento e ai suoi iscritti.

All’indomani della mancata formazione del governo in Italia tra il Movimento 5 Stelle e la Lega di Salvini, tvsvizzera.it ha parlato con Marco Morosini per cercare di capire che cosa è diventato oggi il Movimento 5stelle.

tvsvizzera.it: Pareva cosa fatta. E invece il governo 5 Stelle/Lega è saltato; cosa ne pensa?

Foto ritratto di Marco Morosini
Marco Morosini ha collaborato con Beppe Grillo dal lontano 1992. Marco Morosini

Marco Morosini: Un governo Lega-5 Stelle sarebbe stato la partitocrazia 2.0. I due partiti avevano determinato tutto a porte chiuse: il tradimento delle promesse elettorali (“Mai alleanze con la Lega!”), un “contratto di governo”, i nomi dei ministri (tirati fuori dal cappello), e, dulcis in fundo, il reclutamento all’ultimo minuto di uno “tecnico”, per fargli fare il “capo” del governo al servizio dei partiti. “L’unica sua competenza sarebbe ubbidire” ha scritto il New York Times.

Inoltre per quasi tre mesi il Presidente della Repubblica è stato trattato dai due partiti come un passacarte. Ora però siamo alla partitocrazia eversiva: il 5 Stelle ha chiesto addirittura di destituire Mattarella per “alto tradimento”. È una richiesta ridicola, che però fa paura perché esprime la condizione mentale di chi ora vorrebbe governare un Paese del G7.

Cosa accomuna queste due forze così distanti anche su temi a lei così cari come la sostenibilità e l’ambiente? In un suo recente articolo auspicava la creazione di un Ministero della transizione ecologica e solidale come in Francia. Pensa che ci potrà essere in un prossimo futuro?

Spero che i molti parlamentari onesti e capaci del 5 Stelle realizzino qualcosa di buono in campo di sostenibilità.  Per ora sono muti, come inesistenti. Un Ministero per la transizione ecologica e solidale dovrebbe essere proposto da loro, non dalla stampa.

La piccola parte ambientale del “contratto” è generica e contraddittoria. Ha deluso tutti i commentatori dal fronte ecologico. Sembra scritta da copywriter di pubblicità, non da esperti delle materie del “contratto” e tanto meno da esperti di transizione ecologica. Formule come “green economy”, “economia circolare”, “energie rinnovabili” diventano marketing se non sono esplicitate in obiettivi con numeri e date per raggiungerli.

Lei è lo scienziato che ha “folgorato” Beppe Grillo nel 1992 ed è tra gli ispiratori del Movimento 5 Stelle. Ma ultimamente è stato anche molto critico verso di loro chiedendogli di stare all’opposizione: cosa e come è cambiato il movimento in questi ultimi tempi?

Io non ho “folgorato” Grillo, ma ho prodotto corrente continua per un ventennio, scrivendo per lui come ghostwriter praticamente tutti i suoi articoli e migliaia di pagine di testi satirici. Grillo a sua volta, ha ispirato i primi “grillini”.

Fino alle elezioni speravo che costoro potessero salvare il 5 Stelle originario, inducendolo a tornare alle sue radici social-ecologiche e a maturare all’opposizione. Ma ora i capi 5 Stelle sono diventati la chiave di volta del progetto eversivo di Steve Bannon (ex-stratega di Trump) di creare un fronte delle estreme destre europee per distruggere euro e Unione europea. Non a caso Bannon vede in un governo Lega-5 Stelle la punta di diamante di questa strategia.

Il professor Aldo Giannuli (ex stretto collaboratore del 5stelle, ora pentito) ha definito “un colpo di stato” la presa del potere dell’onorevole Di Maio (ovvero della ditta Casaleggio Associati). Quest’ultima ha completato dal 2016 la liquidazione dei principi del primo Movimento alla quale lavorava da anni. È stato il “delitto perfetto”. Segue ora il “suicidio perfetto”.

Cosa intende?

Dopo aver giurato che non lo avrebbero mai fatto, i manager del 5 Stelle stanno restaurando il potere governativo della Lega, ossia della peggior componente di quella che definivano “la casta”. Fanno questo pur di ottenere ministeri (prima li chiamavano poltrone) nel “governo più di destra che la Repubblica abbia mai avuto” come lo definisce il Professor Domenico De Masi, un altro stretto ex-collaboratore. 

Dopo aver giurato che non lo avrebbero mai fatto, i manager del 5 Stelle stanno restaurando il potere governativo della Lega, ossia della peggior componente di quella che definivano “la casta”.

La direzione del 5 Stelle ripete lo slogan di un presunto “governo del cambiamento” per definire una maggioranza che sarebbe dominata dal più vecchio partito italiano, la Lega, fondata nel 1989, complice per 24 anni delle politiche e dei governi che hanno salvato dalla prigione vecchi politici condannati definitivamente del calibro di Previti e Berlusconi. Assecondando la politica del capo di questa vecchia coalizione (Salvini), il 5 Stelle perderà probabilmente voti sia a sinistra sia a destra: appunto, il “suicidio perfetto”.

Le destre potrebbero ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento e lasciare così gli elettori del 5 Stelle con un palmo di naso. Il 5 Stelle ha aumentato i suoi voti scimmiottando i discorsi delle destre. Ma così facendo le ha legittimate. Esse mirano ora a superare il 40% dei voti, il che darebbe loro un’ampia maggioranza in parlamento e lascerebbe il 5 Stelle a bocca asciutta.

Diciamo che con questo patto Lega/5 Stelle anche se per ora andato a vuoto, si è avverata una sua profezia che diceva: “Il Movimento 5 Stelle è come un’automobile con una carrozzeria di destra populista e un motore di sinistra ecologista e sociale. La retorica per raccogliere voti è quella delle destre populiste europee: meno leggi, meno Stato, meno tasse, meno rifugiati e migranti, meno politici, partiti, sindacati, cooperative e ONG, meno televisione pubblica”.

La mia è una constatazione, non una profezia. Nel Parlamento europeo i 17 eurodeputati 5 Stelle hanno votato dal 2014 con la massima concordanza (74%) con la Sinistra Europea Unita e con i Verdi. In Italia però, temo che gli obiettivi di destra della campagna elettorale non siano stati solo retorica. Il “motore di sinistra” del 5 Stelle c’è ancora (i “grillini” della prima ora). Ma è stato disconnesso dal volante e dalle ruote, che ora vanno decisamente a destra.

Perché secondo lei i membri del 5 Stelle si sono impuntati così tanto – come del resto Salvini – sul nome del ministro dell’economia chiaramente anti UE: i 5 Stelle sono una forza antieuropeista e anti moneta unica o era un disegno preciso per andare subito a nuove elezioni?

Persone coinvolte mi dicono che i capi del partito non volevano impuntarsi sul diktat di Salvini (“Savona Ministro dell’economia, o nuove elezioni!”). Essendo però ormai subalterni a Salvini e alla sua coalizione, i capi 5 Stelle lo hanno assecondato, facendo un ulteriore danno al partito.

Pensa che nel prossimo futuro si potrà assistere a un governo 5 Stelle/Lega o addirittura a una lista unitaria in vista delle prossime elezioni dopo l’estate? In alcune città dove si voterà alle comunali il prossimo 10 giugno (come Siena e Vicenza), il 5 Stelle ha ritirato il proprio candidato sindaco per non danneggiare la Lega.

Non faccio previsioni. Chi ha in mano il partito mi sembra pronto a tutto. Solo qualche mese fa Di Maio e Fico ripetevano “Vi garantisco” (!) che non faremo mai alleanze con i partiti che hanno distrutto questo paese” (Di Maio), né “mai alleanze con la Lega. Siamo geneticamente diversi” (Fico). Ora però Di Maio ha detto: “Con la Lega ci capiamo al volo come se lavorassimo insieme da anni”. Oggi chi può credergli ancora?

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