Record di autodenunce fiscali in Svizzera nel 2016
Un numero record di autodenunce fiscali ha caratterizzato il 2016 in diversi cantoni elvetici. Le nuove disposizioni sullo scambio automatico d’informazioni e sull’espulsione dei criminali stranieri sembrano incitare i contribuenti a voler regolarizzare i propri conti.
È la fine del segreto bancario per gli stranieri in Svizzera. Dal primo gennaio 2017 la Confederazione può raccogliere dati bancari e dal prossimo anno cominceranno i primi scambi d’informazioni con l’Unione Europea. Questa situazione sembra aver spinto molte persone (stranieri con conti in Svizzera, ma anche cittadini elvetici con conti segreti all’estero) ad autodenunciarsi per beneficiare dell’amnistia fiscale.
Amnistia fiscale
Dal 2010 è possibile autodenunciarsi senza incorrere in sanzioni, a patto che lo si faccia una sola volta nella vita.
A Zurigo le segnalazioni sono state 2’100 nel 2016, 600 in più dell’anno precedente. Più di 2’000 anche a Ginevra, mentre in Ticino si sono raggiunti i 963 casi, un record.
1,4 miliardi emersi in Ticino
“Secondo i nostri dati statistici”, spiega John Sulmoni, vicedirettore della Divisione delle contribuzioni del cantone italafono, il capitale emerso “si aggira attorno a 1,4 miliardi di franchi. Il 2016 ha superato di gran lunga le nostre aspettative”.
Secondo Sulmoni questa è una tendenza che presumibilmente continuerà anche per i prossimi due anni.
Tuttavia, non è solo la scambio automatico d’informazioni che spiega questa crescita. Roland Godel, portavoce del dipartimento delle finanze del canton Ginevra, ritiene possibile che il giro di vite del diritto federale in caso di frode agli aiuti sociali, in particolare per gli stranieri che rischiano l’espulsione, abbia avuto un ruolo importante.
In vigore dal 1 ottobre 2016, queste modifiche legislative sono dovute all’accettazione dell’iniziativa del partito della destra conservatrice UDC sull’espulsione dei criminali stranieri.
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