Troppi infermieri preferiscono la Svizzera, la Francia corre ai ripari
Per arginare la fuga di professionisti formati nel proprio Paese che poi esercitano oltre confine, la Francia valuta un rimborso degli studi.
Per ora si tratta solo di una proposta, avanzata dal presidente del Polo metropolitano del Ginevrino francese Christian Dupessey, ma la notizia sta già facendo discutere.
Il mercato del lavoro nelle fasce di confine soffre particolarmente la concorrenza con quello elvetico e in particolare nel settore del personale medico e sanitario. In Francia così come in Italia o Germania, moltissimi infermieri preferiscono venire a lavorare in Svizzera, sottostando a condizioni contrattuali migliori di quelle che avrebbero in patria.
Un meccanismo, quest’ultimo, che – malgrado si investa nella formazione di un ramo professionale – crea però una perenne carenza di professionisti nel settore stesso. Da qui l’idea di chiedere, a chi dovesse decidere di esercitare all’estero, il rimborso di parte del costo della propria formazione in ambito sanitario.
“La riflessione che stiamo portando avanti per fidelizzare il personale sanitario francese è totalmente compatibile con la libera circolazione, perché si tratta di una misura applicabile per un tempo limitato a 5 anni dopo il diploma, e per un lavoro in particolare”, ha spiegato Dupessey.
In Alta Savoia, al confine con la Svizzera, manca il 20-25% di personale infermieristico. Troppi coloro che vanno a lavorare in Svizzera dopo essere stati formati in Francia. Ma per il presidente del Consiglio di Stato ginevrino, Mauro Poggia, questa non è la buona soluzione.
Il servizio della RSI:
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