La televisione svizzera per l’Italia

Truffe agli anziani, attenzione!

due persone anziane osservano uno smartphone tenuto dall uomo
Attenzione alle telefonate truffaldine. © Keystone / Christian Beutler

L'80% della popolazione over 55 è stato vittima di un tentativo di truffa. Dal falso nipote, alla telefonata shock, ecco alcuni dei modus operandi dei malintenzionati.  

Secondo uno studio di Pro SenectuteCollegamento esterno pubblicato lunedì, quasi l’80% della popolazione anziana in Svizzera è stata vittima di un tentativo di truffa. Una persona su cinque è caduta nella trappola. Le perdite annuali causate da questi raggiri si situano intorno ai 675 milioni di franchi. Cinque anni fa è stato eseguito uno studio simile, che aveva documentato perdite pari a 400 milioni. Si tratta di un fenomeno che esiste da anni, ma che con la pandemia di Covid-19 si è esacerbato, poiché tutti (giovani e meno giovani) si sono affidati sempre di più a internet per acquisti, consulenze, consigli.

Contenuto esterno

Anche se gli inganni più diffusi restano quelli a opera di persone con cui la persona truffata ha un rapporto di dipendenza (di lavoro) o di tipo affettivo e viene indotta, per esempio, ad acquistare beni eccessivamente costosi o del tutto inutili, non mancano quelli perpetrati da sconosciute e sconosciuti. Se nel primo caso è difficile riconoscere la truffa e quindi impossibile farvi fronte, nel secondo le possibilità di azione sono più concrete. Ma… quali sono le truffe che fanno parte di questa seconda categoria? E come evitare di esserne vittima? Vediamo alcuni esempi. 

+ In Svizzera quattro senior su cinque sono vittime di truffa

Truffa del falso nipote 

A giudicare dalla cronaca, la truffa del falso nipote sembra essere la più diffusa nella Confederazione. La persona anziana viene chiamata da un malfattore che si spaccia per un parente. “In quest’ambito”, si può leggere sulla pagina di Prevenzione svizzera della criminalità (SKP PSC), “i truffatori sono molto abili nel carpire alla vittima sia il nome che la situazione personale del presunto parente per poi inserire queste informazioni nella conversazione. Possono per esempio iniziare la telefonata dicendo: ‘Ciao Anna, indovina un po’ chi ti sta chiamando?’. (…) La vittima cerca di indovinare chi è il suo interlocutore e non appena il nome del parente e i suoi vincoli familiari sono stati chiariti grazie alla divulgazione di informazioni personali utili, come per esempio ‘Ah, sei Paolo, il nipote di mia sorella!’, i truffatori possono iniziare a raccontare le loro storie inventate”. Storie con le quali giustificano un urgente bisogno di denaro e la richiesta di un prestito. Complicando ancora di più la storia – per confondere ulteriormente la vittima – spiegano perché non possono venire a cercare la somma di persona e inviano un/a amico/a (un complice) per recuperarlo o per accompagnare la vittima in banca per ritirarlo. Come in molti altri casi, funziona perché i malviventi riescono a trasmettere alla vittima un senso di angoscia e di urgenza che le impediscono di fare delle verifiche a mente lucida, contattando per esempio altri parenti.  

+ In manette l’inventore della truffa del falso nipote

La telefonata shock 

I malintenzionati chiamano la vittima spacciandosi per un agente di polizia o un operatore sanitario e le comunicano che un loro parente (coniugi o figli di solito) è stato coinvolto in un incidente. Segue una richiesta di denaro che serve a coprire o una cauzione per scarcerarlo oppure per coprire le prime spese sanitarie urgenti.  Anche in questo caso ciò che fa andare a buon fine la truffa è il senso di angoscia che si instilla nella vittima, che, spaventata, cerca di fare tutto il possibile per aiutare il parente in difficoltà. Il truffatore farà di tutto perché la telefonata non venga interrotta finché la vittima non consegna il denaro (o anche gioielli che aveva in casa che vengono richiesti sotto forma di ‘deposito di garanzia’). Le autorità forniscono una formula semplice: notizia scioccante con richiesta di denaro uguale truffa. Riappendete subito! 

La truffa del pacco 

Il truffatore chiama la vittima dicendo che sta per consegnare un pacco per conto di figli o nipoti e che al momento della consegna ci sarà una somma da pagare. Poco dopo si presentano vestiti da fattorini, consegnano il pacco in questione e si fanno dare il denaro. Ancora una volta, il tempo è di fondamentale importanza: non si lascia alla vittima il tempo di verificare con figli o nipoti la veridicità della storia.  

Falsi dipendenti di aziende di vario tipo 

Travestiti da tecnici della nafta, dell’azienda elettrica o – se vedono che il domicilio è protetto da un sistema di allarme – da personale che lavora per la ditta in questione, per citarne solo alcuni, i malintenzionati s’introducono nel domicilio della vittima con una scusa legata al loro presunto lavoro e, spesso usando anche la forza, la derubano.  

+ Furti in aumento per la prima volta in dieci anni in Svizzera

Numeri sovrattassati 

Esistono metodi ancora più semplici per sottrarre denaro a vittime ignare: i truffatori chiamano da un numero sovrattassato ma lasciano squillare una sola volta. La persona che vede la chiamata, nella maggior parte dei casi richiamerà per capire di cosa si tratta. Scatterà allora un meccanismo che andrà ad addebitare grandi quantità di denaro sul conto telefonico della vittima, che non si accorgerà di nulla.  

E-mail di phishing/Telefonate di Microsoft 

In questo caso la vittima riceve un messaggio di posta elettronica che sembra arrivare da una fonte ufficiale e sicura (Microsoft, Apple, la banca, l’operatore telefonico, il provider della connessione in rete, ecc) che contiene un link sul quale cliccare per – ad esempio – inserire i propri dati di accesso per verificarne la validità. Oppure di inserire il numero di carta di credito per ottenere dei fantomatici rimborsi o incassare dei bonus. Ovviamente si tratta di siti fraudolenti che registrano i dati inseriti dalla persona e che i malviventi poi usano a loro piacimento.  

In maniera molto simile, possono arrivare telefonate da Microsoft (ma non solo) da sedicenti tecnici che, in vari modi, ottengono informazioni utili per usare abusivamente i vari account della vittima. 

+ Prima ti corteggio poi ti truffo

Cautela, calma e buon senso 

Ci sono alcune regole Collegamento esternoda tenere sempre in mente. Quando l’interlocutore al telefono insiste sull’urgenza della situazione, è sempre qualcosa di sospetto. I tecnici non si presenteranno mai senza essersi annunciati e anche quando lo fanno devono fornire informazioni precise su quello che faranno. Fantomatici controlli di non meglio precisati problemi devono far insospettire. Nessuna azienda invia e-mail non sollecitate per verificare gli account dei propri utenti. Se arriva una telefonata shock (o una telefonata per la consegna di un pacco di cui non si sa nulla), bisogna sempre fare prima una telefonata di verifica al parente in questione o a qualcuno a lui vicino. Se non si riesce a rispondere alla telefonata di un numero che non si conosce o che c’è stato un solo squillo, lasciarlo richiamare e non richiamarlo. Le autorità invitano anche chi è stato vittima di un tentativo di truffa di segnalarlo poiché questo permette di delineare i modus operandi dei criminali e di fermarli.  

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR