Non possiamo effettuare questa certificazione" per l'accordo con l'Iran sul nucleare "e non lo faremo". Lo ha detto il presidente Usa Donald Trump nel discorso alla nazione, sottolineando che dà istruzione alla sua amministrazione "a lavorare con il Congresso e con gli alleati, in modo che il regime iraniano non minacci il mondo con armi nucleari".
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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L’Iran è sotto il controllo di un regime fanatico, ha continuato Trump, sostenendo che l’aggressione della dittatura iraniana continua anche oggi. L’accordo raggiunto con l’Iran è “una delle peggiori e più sbilanciate transazioni che gli Stati Uniti abbiano mai intrapreso”, a suo avviso.
L’Iran non rispetta “lo spirito” dell’accordo sul programma nucleare e questo ha lanciato un’ancora di salvezza politica ed economica alla dittatura iraniana, secondo il tycoon.
Gli Usa lavoreranno con gli alleati per contrastare le attività destabilizzanti dell’Iran e per mettere nuove sanzioni a Teheran, ha assicurato il presidente Usa, illustrando la sua nuova strategia. Trump ha annunciato “sanzioni dure” contro i guardiani della rivoluzione iraniani.
Se l’amministrazione americana non riesce a raggiungere un accordo con il Congresso e con gli alleati su una nuova intesa con l’Iran “allora l’accordo verrà cancellato” ha ribadito Trump, sottolineando che può “revocare l’accordo in qualsiasi momento”.
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L’Ue risponde
Germania, Francia e Regno Unito “prendono atto” della decisione del presidente americano Donald Trump di non certificare l’accordo con l’Iran sul nucleare, ma restano per parte loro “impegnate” a rispettarlo e a favorire una sua “piena attuazione da tutte le parti”.
“L’accordo sul nucleare è stato il culmine di 13 anni di diplomazia e un passo importante per assicurare che il programma nucleare iraniano non deviasse verso scopi militari”, si legge nella nota diffusa dai leader dei tre Paesi europei (garanti con Russia, Cina e Usa dell’intesa).
Merkel, May e Macron ricordano inoltre come lo stesso accordo sia stato “approvato all’unanimità dall’Onu nella risoluzione 2231” e come l’agenzia atomica internazionale (Aiea) abbia “ripetutamente confermato la conformità dell’Iran” al rispetto degli impegni previsti “attraverso verifiche di lungo termine e programmi di monitoraggio”. Di conseguenza – pur affermando di condividere con Washington alcune “preoccupazioni sul programma missilistico” di Teheran e su certe iniziative “regionali” dell’Iran – i leader di Germania, Francia e Gran Bretagna “incoraggiano l’amministrazione Usa e il Congresso a valutare le implicazioni per la sicurezza degli Stati Uniti e dei loro alleati prima di compiere passi che possano minare questo accordo, come la reimposizione delle sanzioni abolite”.
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