Ucraina: “Bisogna evitare le fosse comuni”
La ex procuratrice capo del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia, la svizzera Carla Del Ponte, ritiene che sarebbe necessario istituire un tribunale ad hoc per l'Ucraina. L'intervista della Radiotelevisione Svizzera.
“La cosa che mi ha impressionata di più è stato vedere di nuovo le fosse comuni. Spero che il procuratore della Corte permanente dica agli investigatori di avvertire il Governo ucraino affinché i corpi non vengano seppelliti tutte assieme nelle fosse comuni, ma che vengano identificati, per capire se sono civili o militari e qual è stata la causa della loro morte”. A dirlo è Carla Del Ponte, già procuratrice del Tribunale penale internazionale, ospite della trasmissione 60 Minuti dedicata al tema “Ucraina: requiem per il diritto internazionale?”.
Già dopo due settimane di guerra, sono arrivate le notizie delle prime fosse comuni a Mariupol, città del sud-est dove si sta consumando tutt’ora l’assedio più duro da parte delle forze armate russe, e dove sono stati colpiti indiscriminatamente anche obiettivi civili.
Al momento, data la pericolosità, è impossibile avere dati e informazioni sulle vittime. Ma per il futuro, sarà importante averli per dimostrare eventuali crimini di guerra. Non è solo una questione di dignità, ma anche di “tecnica di giustizia: è uno degli elementi fondamentali per l’inizio di un’inchiesta a livello internazionale”, spiega Del Ponte.
La ex procuratrice generale della Confederazione, già in precedenza ha invocato un mandato di arresto internazionale per il presidente russo, Vladimir Putin. Qualche giorno fa, anche il presidente statunitense Joe Biden ha definito Putin “un criminale di guerra”. “Io l’ho detto prima del presidente Biden, pubblicamente. – osserva Del Ponte – E sono felice che Biden abbia sottolineato chi è il principale responsabile di questi crimini che vengono commessi in Ucraina”.
Ci vorrebbe un tribunale ad hoc per l’Ucraina, come è stato fatto per Sierra Leone, Ruanda ed ex Jugoslavia? “Varrebbe la pena, soprattutto per il numero immenso di crimini che sono stati commessi in sole tre settimane, ma soprattutto per facilitare le inchieste”, risponde.
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