Prosegue la visita del premier Benjamin Netanyahu nelle capitali europee, dopo la svolta di Washington su Gerusalemme capitale. Nell’incontro di oggi a Bruxelles con l’Alto rappresentante europea per gli affari esteri Federica Mogherini e i ministri degli Esteri dell’Ue, seguito all’acceso scontro di ieri a Parigi tra il politico israeliano e il presidente Emmanuel Macron, i toni sono stati diversi.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG dell'11.12.2017)
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La rappresentante europea ha condannato “tutti gli attacchi agli ebrei, in qualsiasi parte del mondo, incluso in Europa e in Israele e verso i cittadini israeliani”. In questo contesto, ha sottolineato Federica Mogherini, “la cosa peggiore che può accadere ora è l’escalation della violenza, prima di tutto nei luoghi sacri, ma anche nella regione e oltre””.
L’Alto rappresentante Ue ha sostenuto che per l’Unione europea la soluzione del conflitto è basata sulla formula dei due Stati, con Gerusalemme capitale di entrambe, e “continueremo a rispettare l’accordo internazionale su Gerusalemme, fino a quando lo status di Gerusalemme sarà risolto dal negoziato tra le parti”.
Da parte sua Benjamin Netanyahu ha ribadito che “per tremila anni Gerusalemme è stata la capitale degli ebrei” e Trump non ha fatto altro che “mettere i fatti sul tavolo per quello che sono”.
Per il premier dello Stato ebraico “la pace è basata sul riconoscimento della realtà” e c’è in corso “uno sforzo dell’amministrazione Usa di portare avanti una nuova proposta di pace” e in questo senso “dovremmo dare un’opportunità alla pace”. Per questo motivo, ha continuato, “è tempo che i palestinesi riconoscano lo Stato ebraico e che Gerusalemme è la sua capitale”.
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