Umberto Bossi resta in Parlamento, ma l’appoggio è in calo anche in casa
Lo storico volto della Lega padana era stato dato per escluso dopo le elezioni di domenica scorsa. Anche se alla fine così non è stato, l'esodo dei voti leghisti a favore di Fratelli d'Italia fa emergere una certa insoddisfazione verso il partito che oggi è guidato da Salvini. Il reportage.
Non eletto. Anzi sì. È l’ennesimo colpo di scena con al centro Umberto Bossi, di nuovo catapultato a Roma dopo il riconteggio da parte del Viminale delle schede elettorali, tre giorni dopo il voto di domenica.
Altri sviluppi
L’Italia “vive una cesura storica”
Alla Camera c’è posto dunque pure per il Senatur, che dato per sconfitto alle urne non aveva mancato di far sentire la sua voce, quasi sentendosi più a suo agio fuori dal Palazzo: “avevo accettato la candidatura solo per rispetto dei militanti”, aveva detto ieri, non facendo mancare una bacchettata alla linea salviniana, con l’appello ad ascoltare “il messaggio chiaro e inequivocabile del popolo Nord”.
Tantissime le polemiche e i mugugni nel mondo leghista per la mancata elezione del padre del movimento padano. Tanto che lo stesso Matteo Salvini, attuale leader del partito, ha cercato rimedio in un tecnicamente impossibile posto da senatore a vita per Bossi: “Lo chiederemo subito”.
Altri sviluppi
Meloni stravince sugli orfani di Draghi, ma non sarà una passeggiata
Le spiegazioni del Viminale
Oggi il Viminale ha spiegato che, in base all’evoluzione dei complicati conteggi dovuti al Rosatellum, cambiano alcuni nomi degli eletti ai seggi proporzionali in alcuni collegi plurinominali delle Politiche di domenica scorsa, ma le variazioni sono a saldo zero per quanto riguarda i partiti. Ha poi ricordato che i nomi degli eletti pubblicati sul sito Eligendo sono da considerarsi “ufficiosi” in attesa del “timbro ufficiale” dell’Ufficio elettorale centrale nazionale presso la Cassazione.
Il commento di Salvini
Un coup de theatre che Salvini, sperando che sia la parola fine a una vicenda che ha messo in imbarazzo tutto il partito, così commenta: “Il Viminale riconta le schede e corregge degli errori: Umberto Bossi è eletto in Lombardia. Quante parole al vento…”.
La delusione dei leghisti varesotti
Malgrado il rientro di Bossi in Parlamento in zona Cesarini, una certa insoddisfazione popolare nei confronti della Lega sembra essere comunque chiara e le urne lo hanno dimostrato.
In provincia di Varese, zoccolo duro del movimento e territorio di origine volti storici della Lega come Roberto Maroni e lo stesso Bossi, il partito guidato da Giorgia Meloni ha addirittura doppiato quello di Matteo Salvini. Non era mai successo in una provincia che 30 anni ha sempre votato lo stesso partito. Il reportage della RSI:
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.