Un caffè in capsula ma senza capsula per far concorrenza ai big del settore
La catena di grande distribuzione svizzera Migros ha presentato martedì una sua nuova macchina per il caffè, che funziona come una delle tradizionali macchine a cialde ma non utilizza alcun involucro di plastica o alluminio.
Dal lancio delle prime capsule di caffè monouso nella seconda metà degli anni Ottanta da parte della Nespresso, l’azienda di proprietà della multinazionale svizzera Nestlé, il mercato del caffè in cialde ha conosciuto una crescita esponenziale. Nel 2021 questo settore pesava circa dieci miliardi di dollari e nel 2027 dovrebbe raggiungere un fatturato globale di 14 miliardi, stando a uno studioCollegamento esterno della società specializzata in ricerche di mercato IndustryARC. Se si aggiunge anche il caffè in polvere, prodotto soprattutto da Nescafè, il giro d’affari è pari a circa il doppio.
Il mercato fa quindi gola e negli ultimi anni si sono aggiunti diversi altri attori, che però fanno fatica a scalfire il dominio di Nespresso e Starbucks, legate da un accordo di partenariato.
Se il caffè in cialde è sinonimo di lauti guadagni, le ripercussioni sull’ambiente sono grandi. Le cialde sono generalmente d’alluminio, che è un materiale al 100% riciclabile. E la Nespresso ha un programma di riciclaggio: ognuno può ordinare gratuitamente degli appositi sacchetti da riempiere con le capsule usate e, una volta piene, rispedirli (sempre gratuitamente) all’azienda. Tuttavia, il sistema di riciclaggio non sembra funzionare in modo ottimale. Si stima infatti che delle 39’000 capsule prodotte ogni minuto nel mondo, ben 29’000 finiscano direttamente nel cestino dei rifiutiCollegamento esterno.
Ed è proprio in questa breccia che la catena di distribuzione svizzera Migros cerca ora di crearsi un varco.
“La quantità di rifiuti generata dalle capsule di caffè nel mondo ammonta a circa 100’000 tonnellate all’anno. Anche se parzialmente riciclabili, gran parte di esse finisce comunque nella spazzatura”, scrive l’azienda in un comunicatoCollegamento esterno, basandosi sui dati di Euromonitor Passport 2021.
Macchina ‘sostenibile’
La nuova macchina presentata martedì da Migros si chiama CoffeeB e funziona con una pallina di caffè completamente compostabile. Il sistema è il risultato di cinque anni di ricerca dei laboratori di Delica, di proprietà di Migros. Il gruppo industriale è già molto attivo nel mercato del caffè in cialde, sia in Svizzera che all’estero, in particolare in Francia, con il marchio Café Royal.
Oltre alla cialda compostabile, Migros ha puntato anche su una macchina sostenibile, “prodotta perlopiù con materiali riciclati”, con una struttura modulare che “consente di sostituire singole componenti tecniche”. “Per l’intero sistema e tutte le varietà di caffè – precisa ancora l’azienda – vengono pure compensate al 100% le emissioni di CO2.
La macchina è già disponibile in Svizzera e in Francia e sarà lanciata nel 2023 anche in Germania.
“Le nostre ambizioni sono grandi, ma stiamo avanzando passo dopo passo e sappiamo che saranno forse necessari anni” prima che i consumatori e le consumatrici si lasceranno convincere da questa nuova macchina, ha dichiarato Fabrice Zumbrunnen, presidente della federazione delle cooperative Migros. In Svizzera circa il 60% delle famiglie possiede una macchina a cialde e in media la macchina viene cambiata ogni quattro o cinque anni.
Un precedente di non buon augurio
“L’innovazione tecnologica è promettente, ma resta da vedere come sarà accolta dai consumatori, nella misura in cui, tra l’altro, dovranno acquistare o ricevere una nuova macchina”, sottolinea Jean-Philippe Bertschy, analista di Vontobel, intervistato dall’agenzia stampa Keystone-Ats. “Un’innovazione tecnologica non si traduce necessariamente in un successo commerciale, soprattutto per una clientela svizzera piuttosto conservatrice”, ritiene.
Qualche anno fa, la Ethical Coffee Company e le sue capsule biodegradabili compatibili con le macchine Nespresso non erano riuscite a imporsi sul mercato, nonostante la promessa di una minore impronta ecologica rispetto al corrispettivo in alluminio.
“A breve termine, non sarà questo a rimescolare le carte in un mercato molto competitivo e largamente dominato da Nestlé e dai suoi tre marchi, Nespresso, Nescafé e Starbucks, che valgono quasi 20 miliardi di franchi a livello mondiale”, continua Bertschy. L’analista insiste sulla forza d’urto del gigante di Vevey: “Lanciate nel 2019, le capsule Starbucks, compatibili con le macchine Nespresso, hanno già conquistato circa il 20% della quota di mercato”.
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