Un caso sospetto di variante Omicron in Svizzera
Come era stato ampiamente pronosticato dagli esperti anche in Svizzera si è presentato il primo caso sospetto di variante Omicron del virus Sars-cov2. Nel pomeriggio gli esperti della Confederazione comunicheranno i dettagli su questa notizia.
Nello scarno dispaccio diffuso dall’agenzia Keystone-Ats viene riferito che un possibile contagio del nuovo ceppo è stato segnalato su un individuo tornato dal Sudafrica circa una settimana fa. La conferma, ha fatto sapere l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), la si avrà solo dall’esito del sequenziamento del dna del coronavirus che giungerà tra alcuni giorni.
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— BAG – OFSP – UFSP (@BAG_OFSP_UFSP) November 28, 2021Collegamento esterno
Premier cas probable du variant Omicron en Suisse chez une personne revenue d'Afrique du Sud il y a environ une semaine. Le séquençage apportera des certitudes dans les jours à venir.
Le misure di Berna
Intanto le autorità federali, analogamente a quanto fatto da altri paesi, stanno inasprendo le condizioni di entrata nella Confederazione. Berna ha infatti aggiunto quattro paesi – Angola, Australia, Danimarca e Zambia – ai 15 per i quali vige la quarantena obbligatoria di 10 giorni.
Oltre all’isolamento i viaggiator provenienti da questi Stati devono esibire dalla scorsa mezzanotte il risultato di un test negativo. Inoltre è stata decisa la sospensione di tutti i voli diretti dal Sudafrica e il divieto di ingresso, ad eccezione dei cittadini svizzeri e dei residenti, per i viaggiatori provenienti da Botswana, eSwatini, Hong Kong, Israele, Lesotho, Mozambico, Namibia, Zimbabwe e Sudafrica.
Da parte sua l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato l’allarme sull’evoluzione della pandemia determinata dalla nuova variante: ‘La probabilità di una potenziale ulteriore diffusione di Omicron a livello globale è elevata”, indica in una nota l’agenzia ONU, e “potrebbero esserci future ondate di Covid-19, che potrebbero avere gravi conseguenze a seconda di una serie di fattori, incluso il luogo in cui possono verificarsi le ondate”. Il rischio globale complessivo relativo alla nuova VOC (Variant of Concern) Omicron, aggiunge l’Oms, “viene valutato come molto elevato”.
Scienziati prudenti
Sull’effettiva pericolosità di Omicron però gli esperti rimangono prudenti. La dottoressa Angelique Coetzee, la presidente dell’ordine dei medici del Sudafrica, scopritrice della variante, ritiene infatti “eccessivo” e “spropositato” l’allarme sull’ultima variante. “I pazienti che ho visto avevano sintomi lievi e sono guariti, nessuno è stato ricoverato e non c’è stato bisogno dell’ossigeno”, ha dichiarato la dottoressa Coetzee. E per l’epidemiologo sudafricano Salim Abdool Karim, l’efficacia dei vaccini attuali contro il ricovero e la malattia grave “è destinata a rimanere forte”.
Ma la stessa Oms, per bocca della direttrice del dipartimento della gestione dei rischi epidemici Sylvie Briand, ha precisato che “non necessariamente” maggior contagiosità equivale a una pericolosità superiore: “la maggior parte delle persone fragili sono vaccinate in Europa – ha spiegato – sulle curve epidemiologiche vediamo benissimo che anche se ci sono molti casi, la curva dei decessi e dei ricoveri resta molto più bassa di quanto avevamo visto nell’ondata del 2020.
Il fatto che sia stata lanciata un’allerta ha lo scopo di incentivare gli sforzi degli esperti in tutto il mondo per avere più informazioni su questa variante. “Sappiamo soltanto che ha molte mutazioni e questo ci fa temere che ne scaturisca una minore efficacia dei vaccini, è per questo che bisogna vedere il suo impatto sulle popolazioni che vengono infettate e poi fare degli studi per sapere se gli strumenti che abbiamo, come i vaccini, mantengono l’efficacia”.
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