Una Svizzera da urlo
All'indomani della qualificazione della nazionale rossocrociata di calcio per i Mondiali dell'anno prossimo in Qatar, la stampa svizzera celebra gli eroi del giorno e l'allenatore Murat Yakin.
“È successo davvero […]. Tra dodici mesi, si vola al caldo. In Qatar. Sì, al Mondiale ci andiamo noi. La festa è solo nostra, mentre ai Campioni d’Europa, ai favoritissimi azzurri, toccheranno ancora gli spareggi”, scrive il Corriere del Ticino.
Il 7 dicembre 2020, quando dalle urne del sorteggio per i gironi di qualificazione erano usciti i nomi della Svizzera e dell’Italia, al di là delle dichiarazioni di circostanza, pochi avrebbero scommesso su una qualificazione diretta dei rossocrociati. E dopo il trionfo agli Europei degli azzurri, l’obiettivo sembrava ancora più lontano, tanto più che la Svizzera ha dovuto cercare in fretta e furia un nuovo CT, visto che Vladimir Petkovic ha preferito partire a Bordeaux. Nei due scontri diretti, però, l’Italia è stata bloccata due volte sul pari, complice anche la dea bendata e un Jorginho non proprio ispirato dagli undici metri.
La Svizzera ha così potuta giocarsela sino all’ultimo e lunedì sera a Lucerna si respirava aria di exploit. Dopo un primo tempo così così, i rossocrociati sono dilagati nella ripresa, grazie anche alla verve dei giovani che il tecnico Murat Yakin, viste le numerose assenze, ha dovuto inserire.
Un tecnico arrivato in punta di piedi
E i complimenti della stampa svizzera sono prima di tutto per lui. Arrivato un po’ in punta di piedi (e da una squadra che militava nella seconda lega svizzera, lo Sciaffusa), l’ex difensore del Basilea e della Nazionale sembrava essere in un primo tempo una sorta di seconda scelta, dopo che l’Associazione svizzera di football aveva dovuto incassare i rifiuti di allenatori di primo piano, come apparentemente Arsène Wenger o Joachim Löw.
“Che capolavoro”, è il titolo del commento dei giornali del gruppo Tamedia. Uno dei grandi pregi di Yakin è di “non vedere dei problemi, ma solo delle soluzioni”. Soluzioni che in queste ultime due partite delle qualificazioni si sono chiamate in particolare Noah Okafor, promettente 21enne del Red Bull Salisburgo, autore di un’ottima prestazione a Roma e che ieri sera ha suonato la carica con il primo gol, e Ruben Vargas, il 23enne in forza all’Augsburg, che ha fatto girare la testa ai bulgari. Una menzione speciale la merita anche il capitano Xherdan Shaqiri, che contro la Bulgaria ha festeggiato nel migliore dei modi la sua centesima selezione in Nazionale, offrendo su un piatto d’argento l’assist a Okafor.
Il tecnico rossocrociato ha saputo “impressionare tutta la Svizzera per la sua apertura, la sua capacità comunicativa [aspetto questo per cui il suo predecessore era stato spesso criticato, ndr] e la sua abilità tattica”, sottolinea il Blick. “La forza di Murat Yakin – prosegue il giornale – sta nel suo carisma, nella sua capacità di unire le persone intorno a lui”.
Coraggio e spensieratezza
Fatto assai raro, a dedicare la prima pagina all’exploit dei rossocrociati è anche la Neue Zürcher Zeitung, che mette l’accento sul “coraggio” di cui ha dato prova Yakin.
Per il Corriere del Ticino, Murat Yakin ha firmato un vero e proprio “capolavoro”, malgrado le assenze dei vari Xhaka e Seferovic. E lo ha fatto “fra un sorriso e l’altro; distribuendo pacche sulle spalle e fiducia al sostituto di turno. Trasformato in protagonista”.
La Liberté sottolinea “quel po’ di leggerezza, di spensieratezza e follia in più” che Murat Yakin ha saputo imprimere alla nazionale svizzera.
Una nazionale “forte e rispettata, capace di mozzare la cresta ai galletti francesi e di spaventare la Spagna fine palleggiatrice” quest’estate agli Europei e che ha saputo trasformarsi in “legione compatta e solidale, molto ben guidata, in grado di esaltarsi nelle difficoltà disseminate lungo il percorso”, rileva La Regione. “Una coorte di gregari – prosegue il quotidiano ticinese – che si è scoperta non certo catenacciara e minimalista, bensì propositiva e corsara”.
Il commissario tecnico, che con la qualificazione si è conquistato il rinnovo del contratto fino al 2024, avrà ora il compito di riuscire a preservare questo stato d’animo fino al prossimo novembre, quando andranno in scena i Mondiali in Qatar. Viste le premesse emerse in questi ultimi incontri – e i giovani rincalzi che scalpitano – Yakin può guardare al 2022 con fiducia. E i tifosi svizzeri possono continuare a sognare.
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