Compie 150 anni la cartolina postale
Sono passati 150 anni da quando, il 1° ottobre del 1869, fu spedita la prima cartolina postale. Una novità introdotta dalle poste austro-ungariche che inizialmente non riportava immagini, ma ebbe un immediato successo: non necessitava di busta ed era preaffrancata. Una volta illustrata, guadagnò il primo colore alla fine del XIX secolo grazie all'invenzione di uno svizzero.
Delle ‘Correspondenz Karten’ fu venduto un milione di copie nel primo mese: un successo destinato a durare fino all’avvento dei telefonini. Allora, non era che uno strumento di comunicazione a prezzo contenuto: carta a buon mercato, nessuna busta, francobollo già stampato.
Ma nella seconda metà del XIX secolo, periodo di progresso e innovazioni, i viaggi diventarono comuni, e così si iniziarono a stampare cartoline con le immagini dei luoghi di villeggiatura, per inviare saluti a parenti e amici rimasti a casa.
Furono colorate a mano fino a quando il litografo zurighese Hans Jakob Schmid, che lavorava per la nota Orel Füssli, non inventò il procedimento fotocromatico (premiato con la medaglia d’oro all’Esposizione universale di Parigi del 1900). Un metodo col quale le figure risultavano più intense della realtà.
Dagli anni 30, le immagini fotocromatiche furono quindi sostituite da foto a colori reali, non prima di aver fatto nascere un appassionato collezionismo (si calcola che la metà delle cartoline vendute non fu nemmeno inviata) e aver contribuito a tenere in contatto, nei Paesi in guerra, i soldati con le loro famiglie.
Grazie al turismo, l’industria delle cartoline ha operato per ben oltre un secolo a pieno regime.
Nel servizio del TGCollegamento esterno della Radiotelevisione svizzera RSI, uno degli ultimi produttori rimasti spiega come la cartolina riesca ancora, nonostante la concorrenza del digitale, a catturare lo sguardo. Anche il curatore di una delle più grandi collezioni in Svizzera ne è convinto: la cartolina ha un futuro.
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