Tasse frontalieri, se ne riparlerà (forse) dopo le elezioni
Con ogni probabilità la firma dell’accordo sul nuovo regime fiscale dei frontalieri slitterà a dopo le elezioni politiche italiane che si terranno nella prossima primavera. È quanto emerso dall’incontro odierno a Roma tra i ministri degli esteri Ignazio Cassis, alla sua visita ufficiale in qualità di responsabile del DFAE, e Angelino Alfano.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera/spal con RSI (Rsionline)
Contenuto esterno
Trattandosi di un tema politico, ha riconosciuto il titolare della Farnesina, questa potrebbe essere l’eventualità concreta che alla fine si farà strada, nonostante le pressioni elvetiche. In proposito Roma aveva posto la condizione dell’applicazione eurocompatibile dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, votata nel febbraio 2014 dal popolo svizzero, e per bocca di Angelino Alfano, ha fatto presente di attendere ancora le relative ordinanze del governo federale, che dovrebbero essere emanate nella prima metà di dicembre.
Ma difficilmente, in piena campagna elettorale, la maggioranza che sostiene l’esecutivo di palazzo Chigi, vorrà rischiare di alienarsi il potenziale consenso di 70’000 lavoratori frontalieri residenti in Lombardia e Piemonte. Del resto proprio negli scorsi giorni sette parlamentari del Partito democratico invitavano in una lettera il ministro degli Esteri italiano a non accelerare l’intesa fino a che non saranno garantite precise condizioni in favore dei confinanti piemontesi e lombardi.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Il primo viaggio di Cassis a Roma
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il viaggio di oggi testimonia l’importanza riservata alle relazioni italo-svizzere dal neo consigliere federale, che ha così voluto interrompere la consuetudine istituzionale secondo la quale la prima visita di cortesia del titolare del DFAE si svolgeva a Vienna. Ma se la comune lingua e l’affinità culturale sono destinate ad avvicinare i due paesi, restano sul…
Altro contenzioso aperto, ha precisato Ignazio Cassis riguarda l’accesso al mercato italiano da parte degli operatori finanziari elvetici. Ma in ogni caso, ha continuato il ministro elvetico, si può affermare che “globalmente i rapporti italo-svizzeri sono buoni”, come testimonia l’intensa e proficua collaborazione in ambito migratorio. Su questo aspetto il titolare della Farnesina ha espresso la sua “piena riconoscenza alla Svizzera per il suo impegno nell’attuazione del programma Ue di ‘relocation’ dei richiedenti asilo, attraverso la sua partecipazione volontaria all’iniziativa”.
Ma importanti passi avanti, hanno convenuto i due interlocutori, sono stati compiuti anche sul piano dei trasporti (a giorni sarà messa in funzione la linea Stabio-Arcisate che collegherà il Ticino a Varese e allo scalo di Malpensa), in ambito energetico e in quello ambientale.
“La scelta del ministro Cassis di effettuare in Italia la sua prima visita all’estero da consigliere federale è un riconoscimento chiaro della proficuità e dell’eccellenza delle relazioni tra Italia e Svizzera in ogni settore”, ha sottolineato ancora Alfano, cui ha replicato il suo omologo esprimendo “il desiderio di inaugurare un corridoio di simpatia e dialogo con l’Italia”.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
“Prima i nostri”, il governo ticinese boccia la legge di applicazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ma nel contempo Bellinzona ha invitato il parlamento cantonale a rigettare la legge di applicazione della stessa e le modifiche alla legge tributaria poiché ritenute potenzialmente lesive del diritto superiore. Sulla questione si esprimeranno in ogni caso le Camere a Berna, cui spetta il compito di conferire la garanzia federale alla modifica costituzionale cantonale. In…
Questo contenuto è stato pubblicato al
È quanto emerso nell’incontro che i rappresentanti sindacali italiani (Cgil, Cisl e Uil) e svizzeri (Ocst, Unia) hanno avuto questa mattina a Palazzo Chigi a Roma, dove hanno discusso con i consiglieri politici ed economici Marco Leonardi e Simona Genovese del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Al di là delle questioni tecniche ancora aperte, non…
Imposte frontalieri, il Ticino ha fretta e scrive a Berna
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il campo, dopo l’adempimento da parte di Bellinzona della richiesta di Roma, è sgombro e il Cantone intende stringere i tempi per l’accordo che dovrebbe portare almeno una decina di milioni nelle casse erariali ticinesi e ridurre le pressioni sul mercato del lavoro nelle regioni di confine. Nella missiva il Consiglio di Stato ticinese auspica…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le cifre che fotografano l’evoluzione del frontalierato nella Svizzera italiana, anticipate dal Corriere del Ticino, indicano un regresso del 31,2%, da 1’659 a 1’142, dei cosiddetti padroncini rispetto a un anno fa, soprattutto nel settore dell’edilizia dove il calo è addirittura del 52.8%. Tendenza analoga per l’altra categoria di lavoratori soggetti a notifica (per un…
In Ticino un lavoratore su quattro è un frontaliere
Questo contenuto è stato pubblicato al
In totale in Svizzera si contavano alla fine dell’anno scorso 318’500 lavoratori transfrontalieri, la metà dei quali (54,9%) residenti in Francia, seguita dall’Italia (22,6%), dalla Germania (19,3%) e dall’Austria (2,6%). Si tratta comunque dell’incremento annuo più basso dal 2010, anche se negli ultimi 5 anni i lavoratori pendolari stranieri sono aumentati di un quarto (26,4%),…
Frontalieri, Berna insiste: “Firma entro fine anno”
Questo contenuto è stato pubblicato al
“La Svizzera conta su di te Angelino (Alfano) e sull’impegno italiano, su quello di Paolo (Gentiloni), in favore di una prossima firma di quest’accordo per continuare a migliorare le nostre condizioni quadro che portano beneficio a entrambi”, ha detto il consigliere federale uscente che ha aggiunto: “Stando ai nostri più recenti contatti, a più livelli,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Dobbiamo purtroppo constatare che, in territorio italiano, malgrado la situazione rimanga molto grave, non sono state adottate misure più incisive di messa in sicurezza della strada”. È questa la principale critica contenuta nella missiva che il governo ticinese ha indirizzato al ministro delle infrastrutture italiano, Graziano Delrio, e al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino.…
“Con un italofono in governo, il dialogo con Roma sarebbe facilitato”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per la prima volta da 18 anni un italofono potrebbe essere eletto nel governo federale. Cosa cambierebbe nei rapporti con l’Italia?
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.