È durato circa quattro ore e si è protratto nella notte il vertice della coalizione di governo a Berlino, terminato senza una soluzione. I migranti creano una spaccatura all'interno del governo.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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Nella riunione si è affrontato innanzitutto il tema migranti, nodo sollevato dalla Csu del ministro dell’Interno Horst Seehofer, che vuole a tutti i costi i respingimenti diretti ai confini, per i quali Angela Merkel aspetta invece di avere degli accordi in Europa.
E dopo il summit, il capogruppo bavarese Alexander Dobrindt è tornato a minacciare, in mattinata, di procedere unilateralmente: “Noi vogliamo che dalla prossima settimana vi siano i respingimenti ai confini di coloro che sono stati già registrati in altri Paesi, e che quindi devono in quei paesi attivare una richiesta di asilo”, ha affermato.
Situazione tesa
Il capogruppo parlamentare della Cdu di Angela Merkel, Volker Kauder, ha affermato che un accordo sui migranti non fosse atteso, ma ha anche detto che la situazione “è molto seria”. Un’intesa sui respingimenti immediati previsti dal masterplan del ministro degli interni Horst Seehofer va trovata entro la fine del weekend. E la strada per un compromesso non è in vista.
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Accuse dalla Lifeline
È il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ad avere impedito finora alla Germania di partecipare all’accordo e accogliere una quota dei profughi della nave Lifeline. Tutti gli altri politici avrebbero la volontà di risolvere il problema. È quello che ha detto Axel Steier, portavoce di Lifeline, spiegando quali difficoltà impediscano alla Germania di partecipare all’accordo con gli altri Stati disposti ad accettare i profughi della nave.
Nel frattempo mercoledì mattina la Lifeline “ha ricevuto” il permesso per entrare in acque maltesi, e cercare riparo dalle cattive condizioni meteo.
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