Il secondo giorno di lavori al vertice dei leader dell’UE è incentrato sui temi economici, Recovery Fund in particolare. Giovedì, invece, la giornata è stata dominata dalla legge ungherese anti-LGBTQ+, ma si è discusso anche di migranti e dei rapporti con la Russia, che per ora non sembrano essere in procinto di miglioramento.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Per quanto riguarda quest’ultima, il Consiglio europeo ha infatti escluso, per ora, la possibilità di un incontro con il presidente Vladimir Putin. Una decisione per la quale il Cremlino si è detto rammaricato.
Il tentativo franco-tedesco di organizzare rapidamente un incontro con Putin, sulla falsariga di quello che ha avuto luogo il 16 giugno a Ginevra con il presidente USA Joe Biden, per strutturare un rapporto con Mosca basato su una serie di misure “per rispondere alle provocazioni russe” e su cooperazioni in campi come la lotta al terrorismo, il clima o l’Artico, è fallito. Molti Paesi (repubbliche baltiche, Polonia, Olanda e Svezia) si sono opposti, ritenendo prematuro l’incontro con il capo di Stato russo, poiché quest’ultimo, a loro dire, non avrebbe cambiato atteggiamento.
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