Di sicuro torneremo a volare, forse
Se prima bastava prenotare un viaggio e partire, oggi le cose sono più complicate. Ma quanto e come si potrà volare?
Trovatasi in un contesto già turbolento a causa delle polemiche incentrate sulle conseguenze climatiche, nell’ultimo anno l’aviazione civile ha inoltre subìto un netto colpo a causa del Covid. Remigio Ratti, professore universitario ed economista esperto in trasporti, affronta l’argomento nel capitolo di un saggio dedicato proprio agli effetti della pandemia, la cui pubblicazione è prevista nel 2021.
Ritorno a una certa normalità non prima del 2024
Il settore aveva già subito in passato delle oscillazioni, come quelle dovute all’11 settembre 2001 o alla crisi finanziaria del 2008, ma mai un crollo come quello attuale. “Gli studi fatti presentano diversi scenari – spiega Ratti riferendosi al prossimo futuro dell’aviazione -, ma tutti sono in accordo sul fatto che, per tornare ad una certa normalità nel numero di voli, si dovrà attendere il 2024. Lo studio McKinsey prevede addirittura che, anche per allora, si potrà comunque raggiungere solo l’80% della capacità del 2019”.
Le conseguenze sulle compagnie aeree e sui viaggiatori saranno quindi forti. Per quanto riguarda questi ultimi, asserisce ancora il professore, si può affermare che la tendenza sarà quella di volare di meno, ma “bisogna tuttavia fare delle distinzioni tra i vari tipi di viaggiatori per provenienza geografica, categoria, eccetera”.
Tvsvizzera.it/Ma.Mi con Rsi
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