Viaggio nella Svizzera pesciatina
Nel comune di Pescia, in provincia di Pistoia, esiste una zona conosciuta da oltre un secolo come "Svizzera pesciatina". Un toponimo tanto sfruttato per fini di marketing dagli amministratori quanto osteggiato dalla popolazione più anziana. E la verità sulla sua origine è ancora avvolta nel mistero.
All’ingresso di Vellano un cartello dà il benvenuto ai visitatori nel “capoluogo della Svizzera pesciatina”. Eppure dai confini della Confederazione siamo lontani centinaia di chilometri. Ci troviamo in provincia di Pistoia e Vellano è una delle dieci castella (al femminile) del comune di Pescia.
Nessuno sa esattamente il perché, ma le “castella” montane di questo comune sono conosciute da più di un secolo col nome di “Svizzera pesciatina”. Un toponimo non ufficiale che probabilmente è legato a un cittadino svizzero che si trasferì qui a fine Settecento. E che è al centro di un dibattito tra chi vuole sfruttare il toponimo con fini di attrazione turistica e chi invece preferirebbe abbandonarlo per sempre.
Jean Charles Sismondi, svizzero di Pescia
Nel centro di Pescia, a poche centinaia di metri dall’archivio di Stato della città, sorge una villa che oggi ospita la biblioteca comunale. Si tratta di Villa Sismondi, acquistata dall’omonima famiglia svizzera nel 1795 un anno dopo aver lasciato Ginevra per trasferirsi a Pescia. Il motivo che li spinse via da Ginevra è noto: la Rivoluzione francese faceva paura a una famiglia altolocata di quell’epoca. Il motivo che li portò a Pescia, però, non lo è. I Sismondi ritenevano di essere discendenti di un’antichissima famiglia nobile medioevale di Pisa e per questo decisero di tornare nella terra dei loro avi. Ma Pescia dista da Pisa circa 50 chilometri.
Una delle ipotesi è che la scelta ricadde su una zona dal forte interesse naturalistico e botanico per assecondare le passioni di Jean Charles Sismondi, primogenito della famiglia, a cui da allora questa terra è indissolubilmente legata.
Jean Charles – economista e letterato di mestiere e agronomo per passione – viaggiò parecchio nella sua vita ma decise di fare di Pescia la sua casa. Qui condusse gran parte dei suoi studi e qui tornava ogni volta che intendeva riposarsi dopo soggiorni all’estero lunghi diversi mesi.
Una questione di appartenenza
“La vulgata popolare vuole far risalire l’origine del nome ‘Svizzera pesciatina’ a Jean Charles Sismondi – racconta a TVS tvsvizzera.it Dario Donatini, direttore della sezione “Pescia-Montecarlo/Valdinievole” dell’Istituto storico lucchese – ma non ci sono prove a favore di questa teoria. Sebbene possa averlo detto, magari parlando con qualcuno passeggiando lungo i sentieri delle montagne, di sicuro non l’ha scritto”.
Altri sviluppi
Una Piccola Svizzera in terra marsicana
Coloro che qui vanno fieri di questo nome raccontano che Sismondi avrebbe parlato di “Svizzera pesciatina” a causa di una somiglianza dell’ambiente circostante con la sua Svizzera.
Per qualcun altro, invece, si tratta di un’invenzione d’inizio Novecento e l’utilizzo di questo nome è fonte di frustrazione (se non addirittura rabbia). Parlarne non è facile. L’argomento è scottante, più di quanto si possa pensare. Una buona parte della popolazione di queste montagne, soprattutto i più anziani, preferisce che venga utilizzato il nome ufficiale “Valleriana” per indicare la zona. A dirla tutta, c’è qualcuno che all’utilizzo del nome “Svizzera pesciatina” va in escandescenza.
“Qui non siamo in Svizzera, siamo in Valleriana. Anzi, a Vellano. Che è diversa da Sorana, da San Quirico, da Castelvecchio e da tutte le altre castella”, ci spiega un abitante del posto che ci chiede di rimanere anonimo. “Perché ho già litigato con parecchie persone per questa cosa qua”.
Da queste parti evidentemente l’appartenenza è una cosa seria. E l’utilizzo di un toponimo “importato” da qualcuno di fuori è visto male.
“Per alcuni cultori locali che sono meno giovani di me – spiega Donatini – il termine ‘Svizzera Pesciatina’ non è da usare in alcun contesto. Ma a mio avviso questo termine può essere utilizzato nell’ambito della promozione turistica”.
Attrarre turisti sfruttando il nome della Svizzera
Al di là della reale (e finora sconosciuta) origine del nome, ciò che è certo è che ‘Svizzera pesciatina’ “compare per la prima volta in forma scritta in una guida locale di Guido Biagi datata 1901. Successivamente il termine è stato ripreso, ma molto più avanti, dal Touring club italiano”, racconta Donatini.
Nel corso del Novecento diverse volte gli amministratori locali hanno tentato di dare una spinta all’attrattività turistica della zona puntando sul richiamo alla Svizzera. Tentativi fino a oggi falliti anche a causa del lento ma costante processo di spopolamento di queste valli che ha portato all’abbandono di una buona parte delle potenziali attrazioni.
Le dieci castella sino ancora intatte e la zona è immersa nella natura. Insomma, le qualità vper spingere qualche turista a fermarsi in zona non mancano e la riconoscibilità del nome “Svizzera pesciatina” potrebbe fare il resto.
Ma sulla denominazione di questo luogo lo scontro tra “puristi” e “aperturisti” è ancora troppo intenso. E ha varcato i confini territoriali arrivando fino a Wikipedia. La voce relativa a questo luogo dal 2008 a oggi ha visto diverse modifiche nell’intestazione e nell’incipit. L’ultima risale allo scorso marzo quando la denominazione della pagina è passata da “Svizzera pesciatina” a “Valleriana” e i riferimenti alla Svizzera ridotti al lumicino. Almeno fino alla prossima modifica.
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