Le fotografie di Burkhard in mostra a Milano
Forse poco conosciuto al grande pubblico, il fotografo svizzero Balthasar Burhkard è da annoverare tra i grandi della sua arte. Il primo corpo, per cui Burkhard ha ricevuto riconoscimento internazionale, è una collezione di fotografie monocromatiche che hanno per soggetto paesaggi urbani e nelle quali immortala l’immensità del mondo.
L’Istituto Svizzero di Milano, in via Vecchio Politecnico 3, presenta due corpi di lavori di Balthasar Burkhard, artista svizzero scomparso di recente. La serie “Napoli” (1998) e la serie “Mexico” (1999) da un lato e le sue opere più recenti, ovvero le fotografie still-life di fiori che svelano un occhio e una sensibilità diversa, dall’altro.
Raffigurando tre fiori da parti del mondo differenti – Lisianthus, 2009, Japanese Iris, 2009 e Phlox, 2009 – l’artista richiama una sensibilità barocca; i fiori sono caratterizzati da colori intensi e vivi e da forti contrasti di luce e ombra. L’esposizione vuole essere anche spunto per una riflessione più ampia sulla riproduzione fotografica nel contesto della mostra come medium.
Chi è Balthasar Brukhard?
Balthasar Burkhard (Berna, 1944-2010) è stato allievo dal 1961 al 1964 del fotografo bernese Kurt Blum. Nel 1965 apre il suo studio e lavora freelance. Come cronista della Kunsthalle Bern mantiene rapporti stretti con artisti e curatori. Insieme a Harald Szeemann viaggia e documenta diversi centri d’arte quali la Biennale di Venezia. Nel 1968 comincia a collaborare con gli architetti Atelier 5 e fotografa il loro lavoro per diversi anni. Nel 1977 Balthasar Burkhard ha la sua prima personale alla galleria Zolla/Lieberman di Chicago. Importanti mostre istituzionali includono: Kunsthalle Basel, il Musée Rath, Ginevra; iI Centre d’Art Contemporain Genève, Ginevra; il Louisiana Museum of Contemporary Art, Humblebaek; la Biennale di Venezia; la Kunsthaus Zurich; e La Fondation Cartier pour l’Art Contemporain, Parigi. Il Museo Folkwang in Essen sta ospitando una sua grande retrospettiva itinerante.
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