La Fiat Chrysler Automobiles (Fca) investirà 1 miliardo di dollari negli Stati Uniti, creando 2mila nuovi posti di lavoro. L'annuncio arriva mentre l'industria automobilistica è sotto pressione del presidente eletto Donald Trump, che ha criticato General Motors, Ford e Toyota minacciando l'imposizione di dazi per le importazioni di auto dal Messico.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/fra
”Continuiamo a rafforzare gli Stati Uniti come hub manifatturiero globale per quei veicoli essenziali per ilmercato dei suv”, afferma l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne. L’investimento sarà infatti destinato arinnovare alcuni impianti in Michigan e in Ohio per la produzione di tre nuovi modelli Jeep e per adeguare lo stabilimento di Warren alla produzione del pickup Ram, attualmente prodotto in Messico.
A inizio anno Ford annulla la costruzione di una nuova fabbrica da 1,6 miliardi di dollari in Messico e destina 700 milioni di dollari per espandere lo stabilimento di Flat Rock, in Michigan. In breve, il piano di investimento di 1,6 miliardi di dollari previsto per lo stabilimento di San Luis Potosi, in Messico, è stato cancellato.
Gli Stati Uniti sono il maggiore mercato al mondo per suv e pickup, ma l’ampliamento della linea Jeep consentirà a Fca di internazionalizzare il marchio, esportandolo in altri mercati, dove finora non ha avuto accesso per limiti alla produzione.
L’annuncio arriva a poche ore dall’apertura del Salone dell’auto di Detroit. Il Salone apre mettendo fine all’era di Barack Obama e aprendo, nel segno dell’incertezza, quella di Trump fra i suoi tweet di condanna delle case automobilistiche e la minaccia di dazi, sullo sfondo di politiche protezionistiche. A fronte dell’incertezza, l’industria automobilistica si muove con cautela e attende una schiarita delle politiche del presidente eletto, soprattutto sul Nafta, l’accordo di libero scambio fra Stati Uniti, Messico e Canada. Proprio il Messico è uno dei “bersagli preferiti” di Trump, che vuole rinegoziare l’accordo e rimpatriare posti di lavoro.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Ferrari, la mission impossible di Sergio
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ha sedotto Barack ObamaCollegamento esterno e si è mangiato la ChryslerCollegamento esterno. L’ha fusa con la FiatCollegamento esterno e ha creato FCACollegamento esterno: sede legale in Olanda, sede fiscale nel Regno UnitoCollegamento esterno e cervello industriale a Detroit. Uguale: più utili e meno tasse. Ha mandato a quel paese (nei fatti) prima Cgil e FiomCollegamento…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La maggior parte dei richiami riguarda gli Stati Uniti, ma sono interessati anche Canada, Messico e diversi altri paesi. I cambi difettosi confonderebbero i guidatori, indotti a pensare di essere in modalità parcheggio senza esserlo. Un problema che avrebbe già creato decine di incidenti. La casa automobilistica italo-americana ha affermato che apporterà le necessarie modifiche…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Commissione europea ha ordinato a Olanda e Lussemburgo di recuperare circa trenta milioni di franchi di tasse non pagate da Fiat e Starbucks. Secondo Bruxelles gli sconti fiscali che sono stati concessi alle due multinazionali equivalgono a degli aiuti di Stato illegali. Però i governi chiamati in causa non condividono questa analisi e hanno…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sono 131 le novità mondiali ed europee – fra nuovi modelli, restyling e nuove motorizzazioni – che saranno presentate oggi e domani, mercoledì, all’85.esima edizione del Salone internazionale dell’auto di Ginevra. Le porte sono già state aperte per la stampa e gli addetti ai lavori, mentre da giovedì anche il pubblico potrà raggiungere la città…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Torino si sveste della Fiat. Definitivamente. Certo, era già tutto deciso, ma solo da poche ore è diventato realtà il trasferimento della sede del colosso automobilistico dal Lingotto a St.James Street a Londra. Un saluto alle effigi della casa, alle targhe, ma forse perfino al nome, visto che da oggi, Torino dovrà fare i conti…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.