Banksy e il disappunto dell’opera incompiuta
Banksy rivendica apertamente di aver inserito lui un congegno tritadocumenti nella cornice della "Bambina col Palloncino", la sua opera autodistruttasi parzialmente nella sorpresa generale a una recente asta di Sotheby's dopo che era stata aggiudicata per ben un milione di sterline. E, anzi, lascia intendere d'essere dispiaciuto che la distruzione non sia stata totale.
Il misterioso “writer” britannico ha diffuso ieri sera un video al riguardo sul suo website. Video nel quale mostra immagini della realizzazione del congegno e del suo inserimento nella cornice, in vista di quello che evidentemente avrebbe dovuto essere un nuovo gesto di ribellione contro la commercializzazione dell’arte.
“Nelle prove ha funzionato bene tutte le volte…”, commenta a un certo punto, come a voler esprimere rimpianto per quanto accaduto da Sotheby’s: dove invece l’aggeggio si è bloccato a metà tagliando a striscioline solo una parte della “Bambina col Palloncino”.
Un risultato che di fatto ha finito per accrescere il valore dell’opera: ribattezzata ora “L’Amore è nel Cestino”, già mostrata con successo da Sothebys’s al pubblico di Londra e che l’anonima collezionista acquirente ha fatto sapere alla fine di essere ben felice di tenersi stretta.
Provocazioni
Certo è che Banksy da anni sta mettendo alla prova il rapporto tra fama, arte e mercato. Nel 2013, durante un mese a New York, allestì un banchetto a Central Park dove pochi fortunati passanti poterono comprare “finte/vere” riproduzioni di opere del writer per 60 dollari: ora ne valgono decine di migliaia.
E sempre a New York l’artista offrì al negozio dell’usato per beneficienza Housing Works la possibilità di mettere all’asta un insignificante quadretto con una scena pastorale che aveva acquistato per 50 dollari e ridipinto inserendoci un soldato nazista e intitolando il quadro “La Banalità della Banalità del Male”. Fu venduto online, con i proventi destinati a senzatetto e malati di Aids, per 615’000 dollari (611’100 franchi).
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.