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“Disinformazione scandalosa” e il PPD chiede di rivotare

Bocciata nel 2016 con meno di 60'000 voti di scarto, l'iniziativa popolare denominata "per il matrimonio e la famiglia - no agli svantaggi per le coppie sposate" deve essere ripetuta. È quanto chiede il Partito popolare democratico (PPD, centro), che denuncia la disinformazione dell'amministrazione federale.

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Gli sgravi fiscali contemplati dall’iniziativa riguardano solo 80’000 famiglie: nel 2016 questo è stato uno dei punti su cui si sono focalizzati gli avversari dell’iniziativa popolare promossa dal PPD per domandare ai cittadini di respingere la proposta.

E per una manciata di voti – il 50,8% dei votanti aveva detto ‘no’ – l’iniziativa era stata effettivamente bocciata. A oltre due anni dallo scrutinio, è però emerso che l’Amministrazione federale delle finanze (AFF) si era pesantemente sbagliata nel calcolo. Il numero di coppie sposate con doppio reddito penalizzate fiscalmente (e toccate dalla riforma proposta dal PPD) non sono 80’000, come indicato prima del voto, bensì 454’000. La cifra include infatti anche le coppie che lavorano con figli, erroneamente escluse dal conteggio.

L’AFF ha comunicato venerdì al governo le cifre corrette e il PPD ha reagito lunedì Collegamento esternopresentando ricorso in diversi cantoni e chiedendo che la votazione sia ripetuta.

Si è trattato di “una disinformazione scandalosa”, ha sottolineato il partito, ricordando come appunto all’epoca il numero relativamente esiguo di coppie penalizzate dall’attuale sistema fiscale fosse l’argomento principale contro il teso in votazione.

Prima storica

I cantoni hanno ora dieci giorni per rispondere al ricorso, secondo quanto riferito dal giurista costituzionale del cantone Neuchâtel Pascal Mahon all’agenzia telegrafica svizzera. Se dovesse essere respinto, è possibile portare la questione al Tribunale federale, la massima istanza giuridica in Svizzera.

Rainer Schweizer, professore di diritto costituzionale all’Università di San Gallo, ha dal canto suo spiegato che secondo la giurisprudenza del Tribunale federale, eccezionalmente è possibile ricorrere presso la Confederazione contro una votazione per fatti importanti emersi successivamente.

Secondo Schweizer, il caso in questione potrebbe avere delle possibilità di essere accettato dal Tribunale federale. Un parere condiviso da Mahon.

La ripetizione della votazione federale sarebbe una prima storica per la Svizzera, ha riferito la Cancelleria federale. Gli unici ricorsi inoltrati fino ad oggi erano stati quelli del Partito Socialista e di un privato contro l’accettazione della riforma dell’imposizione delle imprese II. Il Tribunale federale lo aveva allora respinto, criticando tuttavia il governo per le informazioni lacunose fornite in vista della votazione. I giudici affermavano che l’annullamento della votazione era escluso anche per motivi di sicurezza giuridica e di tutela della fiducia.

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