Zelensky incassa la promessa di nuove armi dall’UE
Zelensky e Von der Leyen
Keystone / Radek Pietruszka
Fruttuosa visita di Zelensky a Bruxelles: carri armati tedeschi e probabilmente anche caccia britannici saranno consegnati prossimamente all'esercito Ucraino.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Il presidente ucraino ha fatto il giro delle istituzioni Ue e ai 27 leader riuniti al Consiglio europeo ha detto che deve tornare a casa con dei “risultati”. “Ho registrato la disponibilità a fornirci i mezzi che ci servono, compresi i caccia”, ha dichiarato Zelensky, precisando però di non voler rivelare troppi dettagli “pubblicamente”.
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Il leader ucraino ha definito l’incontro con Emmanuel Macron e Olaf Scholz “positivo e potente” e dovrebbe portare al “rafforzamento delle forniture militari”. Stessa storia per la tappa in Gran Bretagna, che avrebbe dato i frutti sperati, benché Londra sottolinei che una decisione in merito non sia ancora stata presa.
La questione militare è stata affrontata anche nella nota emessa in tandem con il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. “È essenziale – si legge – che l’Ue e tutti i partner intensifichino il sostegno militare, soprattutto ora che i rischi di una nuova offensiva russa sono in aumento”.
Insomma, i segnali di un’accelerazione ci sono. La maratona di bilaterali a cui Zelensky e il suo staff si sono sottoposti dopo l’intervento al Consiglio – il primo in presenza da quando è scoppiata la guerra – erano apertamente dedicati alle armi. Sul tavolo il presidente ucraino ha portato anche altri dossier, come la formula di pace e il processo di adesione all’Ue.
Al Parlamento Europeo il presidente ucraino ha incassato un vero e proprio tripudio. “Sono qui per ringraziare i cittadini europei per il loro aiuto e sostegno, perché la nostra è una battaglia comune e sì, ci sono i politici, ma poi ci siamo noi, ognuno di noi”. Gli ha risposto la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola: “L’Ucraina è Europa e il futuro della vostra nazione è nell’Unione Europea.
Il tema dell’adesione resta però spinoso. Perché non tutti gli Stati membri sono aperti all’idea di un percorso preferenziale per l’Ucraina, al di là delle lodi di Michel e Von der Leyen “sui progressi impressionanti” fatti da Kiev sui compiti a casa chiesti dalla Commissione.
“Noi come Ue faremo di più, sugli aiuti, sulle sanzioni, sul sostegno finanziario ma la messa a disposizione di capacità militare resta a capo degli Stati membri”, ha ricordato la presidente della Commissione UE. Kiev sul punto è però ottimista. “La questione della fornitura di armi a lungo raggio e jet è stata risolta, dettagli a breve”, ha assicurato Andrey Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino.
Parole non diverse le ha usate il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, anche lui a Bruxelles: “I tank i missili e i caccia arriveranno”. La palla ora probabilmente passa al gruppo di Ramstein a guida Usa, che si riunirà al quartier generale della Nato la settimana prossima.
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