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Il vero Berlusconi secondo Paolo Sorrentino

Mentre tutti gli occhi degli appassionati sono puntati sulla Riviera e sul festival di Cannes e la politica italiana guarda verso il futuro possibile governo senza Berlusconi, il cinema in sala propone la seconda parte del monumentale "Loro" di Sorrentino dedicato appunto al Cavaliere.

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“Loro 2” di Paolo Sorrentino inizia con una donna di spalle nuda che si depila il pube a bordo piscina e finisce, tra le macerie dell’Aquila, con il volto marmoreo di un Cristo sofferente recuperato da una gru. In mezzo la storia di Silvio Berlusconi, uomo di potere solo, circondato da questuanti, e che parla, alla pari, ed è davvero se stesso solo con Veronica Lario, la donna da cui si sta separando con dolore. 

Niente bunga bunga

Insomma anche se in conferenza stampa non lo dice, Paolo Sorrentino dopo l’Andreotti de Il divo rinnova la sua fascinazione per il potere e non si può dire che il Cavaliere esca male da questo film diviso in due parti. Chi, nella seconda parte del film, in sala dal 10 maggio, si aspettava bunga bunga osé a Villa Certosa, amplessi consumati, resterà deluso. Il ‘drago’ Silvio Berlusconi più che satiro ne esce piuttosto umano. E se è circondato da una schiera di olgettine pronte a tutto pur di stare con lui, alla fine il regista, con un’originale scelta di campo, ce lo fa vedere in difficoltà con l’unica che gli dice no. 

Questuanti

C’è Tarantini-Scamarcio intento a ottenere qualcosa dall’ex premier (“mi piacerebbe entrare al Parlamento europeo”), c’è Berlusconi che promette alle belle ragazze a cui regala, a piovere, spille d’oro, di entrare in Parlamento (“bisogna svecchiare” dice), ci sono i cori “meno male che Silvio c’è”, ma alla fine il Cavaliere fa solo simpatia. È un uomo che vuole tornare al potere (siamo negli anni che vanno dal 2006 al 2010) e per farlo non esita, come si vede nel film, a comprare sei senatori per far cadere il governo incarica (l’esecutivo Prodi, ndr), ma Sorrentino non manca di raccontarlo anche come il più grande venditore d’Italia. Da qui un’eclatante, lunga telefonata del leader politico a una donna per venderle una casa, una sfida, la sua, quasi a dimostrare a se stesso di essere ancora il più bravo. 

Il “vero” Berlusconi

Ma il Berlusconi più vero resta quello che si confronta con Veronica, così diversa da lui, così ammantata di teorie steineriane, mentre lui ha scelto il potere ed è solo orgoglioso del suo vulcano costruito a Villa Certosa. Frase cult del film quella che dice: “L’altruismo è il miglior modo di essere egoisti”.

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