Denuncia contro Temu presso la Seco, “sospette pratiche scorrette”
(Keystone-ATS) Cresce l’opposizione del settore del commercio al dettaglio elvetico nei confronti di Temu, piattaforma di vendita online cinese di articoli a basso prezzo in forte espansione in Svizzera.
L’associazione di categoria Swiss Retail Federation (SRF), insieme ad altre organizzazioni, ha presentato una denuncia per pratiche commerciali scorrette presso la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) contro Temu Svizzera.
“Sussiste il notevole sospetto che la società faccia uso di pubblicità illegale, con sconti percentuali e prezzi barrati, nonché di pubblicità con offerte al di sotto del prezzo di costo e informazioni fuorvianti sulla disponibilità dei prodotti”, ha indicato all’agenzia Awp Dagmar Jenni, direttrice dell’associazione a cui fanno capo numerosi marchi, confermando una notizia diffusa oggi dal Tages-Anzeiger. Secondo SRF inoltre sul sito e nell’app di Temu le nuove offerte sono di solito etichettate come quasi esaurite o presentano una quantità di articoli rimasti limitata a 5 esemplari, cosa che l’impresa deve essere in grado di dimostrare.
Alla denuncia hanno aderito anche altre realtà attente alla vendita, fra cui Commercio Svizzera, Associazione svizzera dei commercianti di articoli sportivi, Swiss Textiles, nonché le organizzazioni dei settori dei giocattoli e delle cartolerie, come pure il Forum dei consumatori KF.
Secondo Jenni “esiste un interesse pubblico, sia per i consumatori che per i concorrenti in Svizzera, che la Seco chiarisca rapidamente, come le autorità all’estero, se Temu rispetta le regole della concorrenza equa ai sensi della Legge federale contro la concorrenza sleale”.
I funzionari bernesi sono anche chiamati a stabilire se il sistema di sconti praticato da Temu sia in linea con l’Ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP). In caso contrario, SRF si aspetta che le autorità “applichino le norme e le disposizioni penali pertinenti contro Temu, in conformità con i testi giuridici citati”, conclude l’avvocata con trascorsi anche presso il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).