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Anche la Svizzera, nel suo piccolo, ha rilevanti monumenti storici e siti archeologici

La città vecchia di Berna.
La città vecchia di Berna, patrimonio UNESCO, è ricca di monumenti storici protetti. Keystone / Christian Beutler

La Svizzera, per quanto sia un Paese poco vasto, possiede un patrimonio storico e archeologico di una certa rilevanza. Nel complesso i monumenti protetti rappresentano il 5% del parco edilizio nazionale mentre i siti archeologici protetti coprono 1,3% del territorio nazionale. 

I monumenti storici, i siti archeologici e i luoghi edificati testimoniano il passato politico, religioso, economico, sociale e architettonico di un Paese e fanno parte del suo patrimonio e della sua identità.  

Quasi tre quarti della popolazione svizzera visita monumenti storici o siti archeologici nel corso di un anno, il che li rende l’attività culturale più popolare. 

Un affare dei Cantoni 

La cultura in Svizzera è gestita dai Cantoni. Per avere una visione d’insieme le prime statistiche nazionali sono state raccolte nel 2016 e pubblicate nel 2018, Anno europeo del patrimonio e anche anno della Dichiarazione di DavosCollegamento esterno, primo testo di riferimento europeo per la costruzione della cultura.  

Oggi siamo arrivati alla seconda edizione della statistica svizzera dei monumentiCollegamento esterno pubblicata lunedì dall’Ufficio federale di statistica (UST) che include per la prima volta anche qualche dato finanziario. L’inchiesta è stata condotta nei diversi Cantoni nel corso del 2023 e descrive la situazione nel 2022. La pubblicazione illustra anche gli sviluppi avvenuti dalla prima rilevazione del 2018 relativa ai dati del 2016.  

In cifre, nel 2022 nella Confederazione si contavano 91’000 monumenti storici protetti, il 21% in più rispetto alla prima rilevazione del 2016. Il numero di siti archeologici è anch’esso aumentato (del 27%), raggiungendo le 53’000 unità. 

La differenza tra il 2016 e il 2022, spiega l’UST,  è dovuta al maggior impegno delle autorità cantonali nella salvaguardia del proprio patrimonio culturale e storico ma anche a un cambiamento nel metodo di censimento. La qualità dei dati,  rileval’UST, è migliorata in modo significativo grazie al notevole impegno dei Cantoni nella realizzazione degli inventari, alla precisione dei testi giuridici e all’adozione di strumenti tecnici moderni. 

Nel complesso,  i monumenti protetti rappresentano il 5% del parco edilizio nazionale mentre i siti archeologici protetti coprono l’1,3% del territorio elvetico.  

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Aumento dei monumenti censiti e protetti

La Confederazione ospita molti edifici e strutture che, per le loro caratteristiche, sono di grande interesse per il patrimonio storico. Sono i servizi cantonali e comunali i responsabili della conservazione di questi monumenti e hanno il compito di valutare gli edifici e le strutture presenti sul loro territorio secondo i propri criteri. Se questi criteri sono soddisfatti, i servizi assicurano la conservazione e la protezione degli edifici ritenuti più sensibili.  

Un monumento storico è definito dalla Commissione federale per i monumenti storici come un oggetto individuale associato a un luogo, avente valore di testimonianza storica dell’attività umana, di eventi significativi, dell’evoluzione delle istituzioni sociali o della storia dell’arte o della tecnologia.

Nel 2022 la Svizzera contava 303’482 monumenti storici censiti, ossia edifici, ponti, fontane o statue di importanza storica, scientifica o artistica e catalogati negli inventari dei Cantoni e dei Comuni.  

Rispetto ai 271’527 monumenti del 2016, ciò corrisponde a un aumento del 12%. Questo sviluppo può essere riconducibile alla revisione degli inventari, all’integrazione di nuovi tipi di oggetti oppure all’adeguamento delle disposizioni di legge. 

Il famoso Kapellbrücke di Lucerna fotografato di sera.
Il famoso Kapellbrücke di Lucerna in una suggestiva immagine serale. Il ponte è stato costruito tra il 1252 e il 1265. Al suo interno si trovavano 110 pannelli in legno dipinti nel XVII secolo che riprendevano la storia e gli avvenimenti principali della città. Nel tempo è stato più volte distrutto dalle fiamme. L’ultima volta il 18 agosto del 1993. Keystone / Gaetan Bally

Sono però 90’806 gli oggetti protetti attraverso un atto legale, ovvero il 30% degli oggetti censiti. L’aumento del numero dei monumenti protetti (+21%) riguarda soprattutto gli oggetti di importanza locale (+31%) e meno quelli di importanza regionale (+15%).

Tra questi 90’806 monumenti storici protetti, 4’092 oggetti sono pure di importanza nazionale. 

           >>Elenco degli oggetti di importanza nazionaleCollegamento esterno

Archeologia dinamica

L’archeologia e la conservazione dei monumenti in Svizzera hanno obiettivi simili. Mentre la conservazione dei monumenti si concentra sulle costruzioni, l’archeologia si occupa di queste strutture e dei resti parzialmente o totalmente sepolti. 

Ciò che rende unica l’archeologia, ricordano gli autori della pubblicazione dell’UST, è che il suo stesso metodo comporta una forma di distruzione. Quando non è possibile proteggere l’intero sito (il più delle volte), l’archeologo deve rimuovere gli strati del passato per studiarli, documentandoli meticolosamente. Salvo rare eccezioni, i siti scavati vengono poi occupati da edifici moderni.  

Anche in questo caso, ogni Cantone adotta un approccio diverso per definire ciò che costituisce un sito o un perimetro archeologico. Questa diversità riflette non solo le variazioni regionali dei resti ritrovati, ma anche le diverse sensibilità culturali e le scelte politiche in materia di patrimonio. 

Un sito archeologico è un luogo in cui è stata rinvenuta una vestigia. Tutti i livelli archeologici di un sito (a volte sovrapposti) vengono conteggiati come un unico sito. I siti sono considerati protetti se, oltre a essere stati identificati per il loro interesse patrimoniale, beneficiano di una misura di protezione legale vincolante per il proprietario.

L'Arena di Avenches nel Canton Vaud.
L’Arena di Avenches (Aventicum) nel Canton Vaud. Il manufatto romano è utilizzato per concerti e eventi. Aventicum era la capitale dell’Elvezia ai tempi dei romani. KEYSTONE/Maxime Schmid

Come per i monumenti storici, il numero di siti archeologici è aumentato, raggiungendo le 53’268 unità nel 2022 (+27%). Tra i siti archeologici censiti, 12’651 erano protetti da un atto legale, ovvero circa un quarto del totale. I Cantoni definiscono anche i perimetri archeologici, ossia le aree con potenziale archeologico. Il loro numero è salito a 17’304 (+71%) e la loro superficie totale è aumentata del 104%, arrivando a 86’419 ettari. La parte protetta di queste aree era costituita da 51’668 ettari, pari a circa l’1,3% del territorio svizzero. 

Questi aumenti sono legati a scoperte archeologiche e a ricognizioni sistematiche in alcuni Cantoni, ma anche al forte dinamismo dell’attività edilizia e alla densificazione delle aree urbane che portano a nuove scoperte. 

Il Teatro romano di Augusta Raurica ad Augst nel Cantone di Basilea Campagna.
Il Teatro romano di Augusta Raurica ad Augst nel Cantone di Basilea Campagna. Augusta Raurica è la più antica colonia romana sul Reno di cui si abbia notizia. KEYSTONE/Georgios Kefalas

Insediamenti protetti

La protezione degli insediamenti riguarda gli insiemi di edifici, strade, piazze, giardini, parchi o paesaggi culturali che presentano un valore patrimoniale e culturale per via della loro qualità e delle relazioni tra i loro elementi. Le disposizioni in materia sono in primo luogo di competenza dei Comuni. Nel 2022 gli insediamenti protetti in Svizzera erano 7’502, per una superficie totale di 44’835 ettari.  

Il Pavillon Le Corbusier a Zurigo.
Il Pavillon Le Corbusier a Zurigo anch’esso è annoverato tra i monumenti storici protetti. L’edificio è stato portato a termine nel 1967, due anni dopo la morte del grande architetto svizzero. Keystone / Christian Beutler

Cantoni i principali finanziatori

In Svizzera, la responsabilità del restauro e della conservazione dei monumenti storici e del lavoro archeologico spetta principalmente ai Cantoni e ai Comuni, mentre la Confederazione ha un ruolo sussidiario. 

La spesa pubblica in questo ambito ha superato i 320 milioni di franchi. I Cantoni sono i principali finanziatori, con il 72% di questa spesa, mentre i Comuni rappresentano il 16% e la Confederazione quasi il 12%.  

Un ruolo importante lo giocano pure i privati e i finanziamenti versati per obbligo di legge da Loterie romande nella Svizzera francese e da Swisslos nella Svizzera tedesca e italiana. 

I 320 milioni di franchi rappresentano oltre il 10% della spesa totale per la cultura nella Confederazione. 

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