Zermatt potrebbe seguire l’esempio di Venezia con un ticket turistico
I numerosi turisti di giornata che arrivano nella famosa località ai piedi del Cervino stanno causando problemi. Anche a Zermatt si discute dell’eventualità di introdurre un biglietto d’ingresso.
Ci sono luoghi in cui il turismo di giornata spopola sempre di più. Venezia ne è un esempio lampante. Quest’anno le autorità della Serenissima hanno reagito introducendo in determinati giorni una tassa di cinque euro per i visitatori e le visitatrici che trascorrono solo qualche ora nel centro.
La fase test si è conclusa a metà luglio. Tra il 25 aprile e il 13 luglio, nei 29 giorni in cui è stato applicato il provvedimento circa 440’000 persone hanno pagato il contributo. Stando a un primo bilancio, le autorità comunali hanno incassato circa 2,2 milioni di euro, contro una stima iniziale di 770’000 euro.
L’esempio veneziano sembra aver fatto venire l’acquolina in bocca ad altre località confrontate con il fenomeno del turismo di massa. A Zermatt si sta infatti discutendo della possibilità di introdurre un biglietto d’ingresso.
La scorsa primavera, i membri delle autorità comunali e turistiche si sono riuniti per un workshop e hanno discusso di una tassa per il turismo di giornata. In altre parole, gli e le ospiti che non generano alcun reddito per gli alberghi e gli appartamenti di vacanza dovrebbero passare alla cassa. L’obiettivo è quello di incoraggiare i turisti e le turiste a soggiornare più a lungo.
Generare fondi per progetti sostenibili
Seppur ancora allo stato di progetto, l’idea ha già basi concrete: chiunque si recherà a Zermatt dovrebbe pagare un ticket di 12 franchi. L’importo corrisponde alla tassa di soggiorno corrisposta da coloro che si fermano nella località ai piedi del Cervino per tre giorni.
La fatturazione avverrà tramite un’app. Un po’ come a Venezia, che vuole reinvestire il denaro in progetti per attutire le conseguenze del turismo eccessivo, Zermatt intende versare l’incasso nel fondo per la sostenibilità del Comune. Non è un caso che il biglietto è stato chiamato Green Tag, ovvero etichetta verde. Ciò significa che le persone che visiteranno Zermatt solo per un giorno finanzieranno progetti sostenibili.
Sono naturalmente previste eccezioni: le persone che fanno visita a qualcuno che risiede a Zermatt non dovranno pagare nulla, così come artigiani e fornitori.
La gente del posto comincia a essere insofferente
Il motivo principale della discussione su questa tassa è l’insoddisfazione di buona parte della gente del posto, che sembra stia dando segni di una crescente insofferenza nei confronti del turismo di massa.
Nulla è ancora stato deciso, ma le discussioni vanno avanti, come hanno confermato alla Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRF diversi responsabili. Nessuno ha voluto commentare lo stato di avanzamento dei lavori. Il portavoce di Zermatt Turismo si è limitato a dire che le misure sono in corso di esame. Alcune saranno portate avanti, altre no.
Tuttavia, dalle ricerche della SRF è emerso che la fattibilità di una simile tassa è attualmente oggetto di un parere legale.
Zermatt non è la sola località in Svizzera a valutare questa misura. Lauterbrunnen, nell’Oberland bernese, ci sta pure pensando.
A Iseltwald, sulle rive del lago di Brienz, nel canton Berna, si è invece già passati dalle parole ai fatti, seppur in maniera più limitata. Chi vuole accedere al pontile sul lago diventato famoso grazie alla serie sudcoreana Crash Landing on You deve sborsare 5 franchi.
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Cinque franchi per un selfie su un pontile
Traduzione e adattamento di Daniele Mariani
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