La scultura restituita a Borromini e Maderno
Dopo un pellegrinaggio di quasi quattro secoli per la città di Roma, due colossali statue barocche sono tornate nella chiesa per la quale erano state concepite. “Il battesimo di Cristo”, scolpito da Francesco Mochi, è ora nella Basilica di San Giovanni dei Fiorentini. Qui sono sepolti l’architetto ticinese Carlo Maderno, che completò la cupola, e il conterraneo Francesco Borromini, che realizzò l’abside.
Proprio sull’altare disegnato dal Borromini, le statue appositamente scolpite non erano state mai poste.
“La caratteristica più evidente è la dimensione”, osserva Simone Ferrari, co-curatore del progettoCollegamento esterno di recupero. “Quattro metri per quattro tonnellate. Due colossi veri e propri che dovevano essere posizionati molto in alto e molto lontani dalla vista. Dovevano quindi avere le dimensioni giuste per apparire proporzionati in una chiesa alta 25 metri.”
Ma perché le statue finirono altrove?
“Borromini”, spiega Ferrari, “cerca di collocare queste opere ma non ci riesce. Vuoi le dimensioni, che sono davvero grandi, vuoi la diversa concezione che Borromini ha dell’altare -ovvero di una macchina unica, quasi una scultura architettonica- si decide a portarle a palazzo Falconieri e commissionare a Raggi un’altra copia, in maniera diversa, del battesimo di Cristo”.
Il Cristo e San Giovanni Battista iniziarono un lungo pellegrinaggio per la città. Da Palazzo Falconieri a Ponte Milvio. Un esilio che termina oggi, riparando a un errore della storia. Quattrocento anni più tardi, il disegno di Borromini e Maderno è finalmente realizzato.
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