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Ex deposito Mitholz: indagini tecniche fino al 2026

Keystone-SDA

Si protrarranno fino al 2026 le indagini tecniche su munizioni e sostanze inquinanti necessarie per lo sgombero dell'ex deposito di munizioni di Mitholz (BE). Solo in seguito verrà avviata la procedura di approvazione dei piani.

(Keystone-ATS) Secondo quanto si legge in un comunicato odierno del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), la pianificazione dello sgombero è fortemente influenzata dalle sostanze inquinanti contenute nelle munizioni. Proprio per questa ragione è necessario effettuare indagini tecniche approfondite.

In particolare, è importante che le sostanze inquinanti non si disperdano nell’ambiente durante i lavori di sgombero. Inoltre, il materiale di scavo deve essere trattato a seconda del livello di contaminazione constatato. Come base iniziale, va quindi indagato l’inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque sotterranee e dei ruscelli.

Le indagini svolte finora hanno confermato l’ipotesi dell’inquinamento: nel tunnel ferroviario sepolto dall’esplosione del 1947 sono state rilevate importanti quantità di sostanze inquinanti in alte concentrazioni. Lo stesso si può quindi supporre per alcune parti del cumulo di macerie e del bacino di deposito del torrente Stägebach. Il monitoraggio delle acque tuttavia non rileva al momento situazioni problematiche, viene evidenziato nella nota.

Un lavoro complesso

I lavori che si renderanno necessari per la messa in sicurezza di strada e ferrovia, e l’asportazione della parete rocciosa, provocheranno grandi quantità di materiale. Nei progetti di risanamento può però essere usato solamente materiale non inquinato e il resto deve essere trattato. I residui di munizioni devono poi essere ovviamente rimossi.

A causa dell’importante inquinamento da munizioni e da sostanze nocive, “la pianificazione del progetto si concentra particolarmente sulla sicurezza sul lavoro e la tutela della salute”, sottolinea il DDPS. Saranno anche necessarie misure per la protezione dai pericoli naturali.

Per richiedere l’ok al progetto nel suo complesso va avviata la procedura d’approvazione dei piani. A causa di tutte le analisi necessarie, l’avvio di tale procedura è previsto per l’inizio del 2026. Questo significa anche che i primi immobili interessati verranno reclamati non prima della fine del 2026, fatto che darà un anno in più di tempo alle persone colpite per trasferirsi nelle abitazioni sostitutive previste.

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