FINMA sanziona Mirabaud per gravi violazioni diritto mercati
(Keystone-ATS) L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) sanziona Mirabaud & Cie: la banca privata ginevrina ha contravvenuto ai suoi obblighi in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro e violato gravemente le norme del diritto dei mercati finanziari.
L’istituto ha chiarito e documentato in misura insufficiente i retroscena economici delle relazioni d’affari e delle transazioni, spiega in un comunicato diramato oggi la FINMA.
Fino al ripristino della situazione conforme, a Mirabaud non è consentito avviare nuove relazioni d’affari con clienti che comportano rischi superiori di riciclaggio di denaro. L’autorità ha inoltre confiscato 12,7 milioni di franchi di utili conseguiti in maniera illecita e avviato tre procedimenti a carico di persone fisiche, su cui non vengono forniti ulteriori ragguagli.
L’inchiesta, spiega la FINMA, era stata avviata nel giugno 2021 sulla scorta di indizi di inadempienze concernenti una complessa struttura di clienti, presumibilmente in relazione con un uomo d’affari nel frattempo deceduto, accusato di evasione fiscale.
Il procedimento di enforcement (applicazione del diritto) si è concluso nel giugno 2023, ma la banca si era opposta in giudizio a un’informazione pubblica della FINMA. Il ricorso è ora stato respinto dal Tribunale federale.
Dal 2016, viene ricordato, gli intermediari finanziari svizzeri devono chiarire le circostanze e lo scopo di una transazione o di una relazione d’affari se vi sono sospetti che i valori patrimoniali provengano da un crimine o da un delitto fiscale qualificato. Le banche devono dunque organizzarsi in modo tale da riconoscere i valori patrimoniali provenienti da tali delitti fiscali.
Stando alla FINMA, Mirabaud ha intrattenuto sin dal 2010 diverse relazioni d’affari con società e strutture complesse che potrebbero essere direttamente o indirettamente riconducibili all’uomo d’affari in questione. In questo contesto la banca amministrava fino a 1,7 miliardi di dollari di averi, che sono arrivati temporaneamente a rappresentare quasi il 10% del patrimonio complessivo gestito dall’istituto.
Dall’inchiesta è emerso che la banca ha chiarito e documentato in modo lacunoso gli aventi economicamente diritto e i retroscena economici di numerose transazioni, nonostante la presenza di indizi di rischi superiori di riciclaggio soprattutto in relazione con delitti fiscali qualificati e, dal 2018, di concreti segnali d’allerta in merito alle relazioni d’affari in questione.
Nel complesso la banca Mirabaud non era dotata di un’organizzazione adeguata né di una gestione del rischio sufficiente per monitorare queste relazioni d’affari, rileva l’autorità. Ha quindi violato gravemente per un lungo periodo le norme del diritto dei mercati finanziari concernenti l’organizzazione adeguata (governance), la gestione del rischio e la prevenzione del riciclaggio di denaro.
L’istituto ha collaborato durante il procedimento e ha adottato misure operative, organizzative e a livello del personale per rimuovere le lacune; la FINMA reputa che queste misure siano sostanzialmente adeguate al ripristino della situazione conforme.
L’autorità ha però anche ordinato una serie di ulteriori misure: nello specifico, la banca deve continuare ad adeguare il dispositivo di lotta contro il riciclaggio di denaro, ampliare il sistema di controllo interno, rinnovare e rafforzare la corporate governance, oltre a verificare tutte le proprie relazioni con i clienti dal punto di vista del rischio e decidere se mantenerle o meno in essere. La banca Mirabaud deve inoltre esaminare tutte le transazioni rilevanti che comportano un rischio superiore dal 2018 al 2022 e, ove necessario, fornire documentazione aggiuntiva.
Fino alla completa attuazione delle misure ordinate e al ripristino della situazione conforme, la FINMA ha vietato alla banca di avviare nuove relazioni d’affari con clienti che comportano un rischio superiore di riciclaggio di denaro e vietato tutte le attività che aumentano i rischi operativi.