Francia: Macron, “da domenica cadono maschere, prova di verità”
(Keystone-ATS) “Da domenica, stanno cadendo le maschere. È una prova di verità”: lo ha detto il presidente Emmanuel Macron, aprendo la sua conferenza stampa a Parigi. “Si vede la differenza fra chi difende i propri interessi e chi difende quelli comuni”, ha aggiunto.
Le alleanze a sinistra e a destra sono “delle costruzioni di apparati, in nessun caso delle maggioranze per governare” ha detto Macron, invitando a unirsi “al blocco centrale, progressista, democratico e repubblicano”. “Questo blocco, che unisce famiglie politiche ognuna con la propria identità, ha imparato a lavorare insieme da 7 anni. È unito e chiaro nel suo rapporto con la Repubblica, con l’Europa e sulle sue priorità. È lo zoccolo di un progetto di governo coerente. Lo ritengo utile al paese”.
Macron ha sottolineato le differenza fra i Républicain e il Rassemblement National di Marine Le Pen, in particolare sul programma economico: “Pensate che Ciotti, con i Républicains che lo seguono, lui che spiegava che la maggioranza è troppo lassista e bisognava consolidare più rapidamente la spesa pubblica, governerà con il Rassemblement Natoinal, il cui programma è stato valutato da organismi indipendenti ad un costo di 100 miliardi di euro all’anno per i contribuenti?”.
Quanto alla sinistra, Macron ha affermato che “sulla socialdemocrazia, l’economia sociale di mercato, la gauche si è alleata con l’estrema sinistra che, nella stessa campagna, si è resa colpevole di antisemitismo, di comunitarismo, di antiparlamentarismo e, di rottura di fatto con i valori della Repubblica”.
“La destra repubblicana, almeno colui che la guida, si è alleata per la prima volta con l’estrema destra. E parlo dell’estrema destra, del Rassemblement National, voltando le spalle in poche ore all’eredità del generale de Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy”, ha aggiunto Macron.
Il presidente francese, intervenendo sul tema della sua onnipresenza mediatica di questi ultimi giorni, ha poi detto “non farò campagna per le legislative”. “Non la farò – ha spiegato – così come non l’ho fatta nel 2017 e nel 2022. Il presidente non deve fare campagna. Oggi, nel contesto che stiamo vivendo, è importante indicare la rotta e dare un metodo”.