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Franco si rafforza sull’euro dopo le elezioni europee

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Buone notizie per gli svizzeri che si accingono ad andare in vacanza all’estero: il franco si è sensibilmente rafforzato sull’euro, sulla scia dell’esito delle elezioni europee, che ha mostrato una crescita dei partiti sovranisti.

Stamani il corso della moneta europea ha toccato un minimo a 0,9642 franchi, cioè il livello più basso dallo scorso mese di aprile. Il punto più basso del 2024 è stata segnato in gennaio: 0,9254. L’euro oggi si è peraltro indebolito anche nei confronti dell’euro (a 1,0762).

Come noti i partiti di destra hanno ottenuto successi nelle elezioni del Parlamento europeo del fine settimana. È in particolare il caso della Francia, dove ha vinto il Rassemblement National guidato da Jordan Bardella: il presidente Emmanuel Macron ha quindi indetto l’elezione anticipata dell’Assemblea nazionale. Nel complesso il campo pro-europeista rimane comunque di gran lunga il gruppo più numeroso del Parlamento europeo.

Per gli amanti della storia economica, l’euro (in circolazione monetaria effettiva dal 2002) ha toccato il suo massimo di sempre sul franco nel 2007 a 1,7146 franchi. Erano i tempi del cosiddetto “supereuro”, che secondo i suoi sostenitori si apprestava a sostituire il dollaro come valuta di riferimento mondiale. La successiva crisi economica e finanziaria mondiale, aggravata poi dalla crisi del debito sovrano europeo, ha ridimensionato fortemente il valore della moneta Ue, rafforzando il ruolo del franco quale valore rifugio.

Il corso minimo assoluto è stato toccato nella seduta del 15 gennaio del 2015, passata alla storia con il nome di “Francogeddon”, perché si rivelò una sorte di Apocalisse che prese in contropiede i cambisti. Quel giorno di primo mattino l’euro venne scambiato ancora a 1,2015 prima delle comunicazioni della BNS, che abolì la soglia minima di 1,20 fino ad allora fissata in modo unilaterale: dopo la moneta precipitò sino a 0,8423 franchi, cioè perse il 30% del suo valore in un lasso di tempo molto breve. Va anche considerato che in quella seduta le turbolenze dopo la mossa della BNS – già allora guidata dall’attuale presidente della direzione Thomas Jordan, nel frattempo uscente – furono così forti che a tratti non fu più nemmeno possibile determinare il corso. Non tutti considerano quindi il corso indicato come effettivo.

La fama di bene rifugio della valuta elvetica si è costruita nel tempo, parecchio dopo la sua nascita. Il franco svizzero ha infatti oltre 170 anni: è nato nel 1850 e allora era orientato al sistema francese. Non molto noto è il fatto che le prime monete vennero coniate a Parigi: la Zecca federale di Berna entrò infatti in funzione solo nel 1853. E all’epoca probabilmente ben pochi sarebbero stati pronti a scommettere che quella valuta sarebbe un giorno diventata più preziosa di quelle delle grandi potenze vicine.

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