Frontalieri, slitta la ratifica dell’accordo a Roma
Con il rinnovo delle Camere italiane l'iter parlamentare deve ricominciare da capo, ha spiegato l'ambasciatrice Monika Schmutz Kirgöz. Contatti in corso per garantire le forniture di gas al Ticino.
La Svizzera sta discutendo con Berlino e Roma sugli approvvigionamenti di gas per il Paese nel prossimo inverno ed è soprattutto a sud delle Alpi che si cercano maggiori rassicurazioni: viene infatti da chiedersi se queste intese è possibile raggiungerle anche con una capitale come quella italiana in piena transizione tra il Governo guidato da Mario Draghi – sempre in carica per il disbrigo degli affari correnti – e quello in formazione dopo le elezioni politiche di fine settembre.
L’ambasciatrice svizzera in Italia, Monika Schmutz Kirgöz, ha spiegato che su questo tema c’è un contatto diretto ed un lavoro tra l’ambasciata, le autorità ticinesi ed anche le aziende coinvolte. Nonostante vi sia un cambio di parlamentari, Ministeri, commissioni e del Governo italiano stesso, la diplomatica ha spiegato alla RSI che vi sono già dei contatti con i quali si sta riallacciando il filo della cooperazione, seppure molti di coloro che facevano parte del gruppo di amicizia e collaborazione con la Svizzera non sono più stati rieletti alla Camera o al Senato.
“Pensiamo anche all’accordo sulla fiscalità dei frontalieri e lì – dice Monika Schmutz Kirgöz – purtroppo dobbiamo ricominciare da capo tutto l’iter parlamentare. Ne abbiamo parlato con i segretari generali delle due Camere, per vedere se sarà possibile farlo avere (accordo da ratificare ndr) relativamente presto nelle rispettive commissioni”.
Precisa che tutto parte dal Ministero degli Affari esteri italiano, bisogna fare un nuovo passaggio nel nuovo Consiglio dei Ministri prima di poi arrivare nelle commissioni ispettive delle due Camere del Parlamento. La diplomazia si muove, esistono dei contatti, spiega ancora, altri saranno allacciati con i parlamentari nuovi.
I dossier sul tavolo non sono solo quelli dell’energia, UE, fiscalità dei frontalieri ma anche l’accesso al mercato italiano delle banche svizzere. Temi che potrebbero trovare posto nell’agenda della visita di Stato che il presidente italiano Sergio Mattarella farà in Svizzera.
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