Gaza: Hamas, uccisi 10 membri della famiglia di Haniyeh
(Keystone-ATS) Delle almeno 13 persone uccise stanotte in un attacco dell’esercito israeliano nel campo profughi di al-Shati a Gaza City, 10 erano parenti del leader di Hamas Ismail Haniyeh, tra cui la sorella. Lo afferma l’agenzia di difesa civile di Gaza, come riporta “Haaretz”.
“Israele si illude se pensa che colpire i miei parenti possa cambiare la mia posizione”, ha detto su Telegram il leader di Hamas Ismail Haniyeh riferendosi all’uccisione a Gaza da parte di Israele di 10 suoi parenti, compresa la sorella.
“Ripeto ancora – ha aggiunto Haniyeh – che i martiri della mia famiglia sono i martiri del nostro popolo, e i martiri del nostro popolo sono anche la mia famiglia, quindi non c’è differenza tra i martiri”. Haniyeh ha poi confermato la posizione della fazione islamica sui negoziati. “Qualsiasi accordo che non garantisca il cessate il fuoco e la fine dell’aggressione – ha sottolineato – è un accordo da respingere e la nostra posizione non cambierà in nessun momento”.
Raid israeliani – d’intesa con l’intelligence militare e lo Shin Bet – hanno “colpito due strutture usate dai terroristi di Hamas nel campo profughi di Shati e a Daraj Tuffah”, nella parte nord dell’enclave palestinese, ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui “i terroristi operavano in complessi scolastici usati da Hamas come scudo per le sue attività terroristiche”.
Secondo la stessa fonte, “gli operativi erano coinvolti nella preparazione di numerosi attacchi contro Israele e alcuni di loro avevano preso parte nella cattura degli ostaggi e al massacro del 7 ottobre”.
Nel raid sono state prese “misure per mitigare i danni ai civili” non coinvolti. “Hamas – ha concluso il portavoce – viola di continuo la legge internazionale sfruttando strutture civili e usando la popolazione civile come scudi umani”.