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Glencore: gli azionisti hanno deciso, mantiene attività carbonifere

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Glencore non abbandona il carbone: il gigante delle materie prime con sede nel canton Zugo fa marcia indietro riguardo ai ventilati piani di esternalizzazione del comparto, dopo l’acquisizione delle attività carbonifere della società mineraria canadese Teck Resources.

La decisione è giunta in seguito a una consultazione degli azionisti, per una quota che rappresenta circa i due terzi dei diritti di voto, ha indicato oggi il gruppo. “Oltre il 95% si è espresso a favore del mantenimento delle attività relative al carbone e ai materiali in acciaio al carbonio, principalmente sulla base del fatto che questo dovrebbe aumentare la capacità di Glencore di generare liquidità per finanziare le opportunità del portafoglio di metalli di transizione, come il rame, oltre ad accelerare e ottimizzare il ritorno dei flussi di cassa in eccesso agli azionisti”.

Il consiglio di amministrazione si è impegnato a fare il possibile per integrare l’orientamento espresso – che concerne attività ad alta emissione di gas serra – nella strategia climatica dell’impresa.

L’annuncio è giunto in parallelo con la pubblicazione dei risultati relativi al primo semestre. Il fatturato si è attestato a 117 miliardi di dollari (100 miliardi di franchi al cambio attuale), in progressione del 9% su base annua. Il risultato rettificato a livello Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) si è contratto del 33% a 6,3 miliardi, mentre l’utile operativo Ebit è sceso del 55% a 2,9 miliardi. I conti si sono chiusi con una perdita di netta di 233 milioni di dollari, a fronte dell’utile di 4,6 miliardi della prima parte del 2023. Glencore parla di una normalizzazione dei mercati dopo l’elevata volatilità del 2022 e 2023.

“La forza del nostro modello di affari diversificato tra marketing e industria si è dimostrata adeguata in una vasta serie di condizioni di mercato, dandoci una solida base per navigare con successo nell’incertezza macroeconomica”, afferma il Ceo Gary Nagle, citato in un comunicato. “Continuiamo a concentrarci sull’obiettivo di operare in modo sicuro, responsabile ed etico e di creare un valore sostenibile a lungo termine per tutti i nostri stakeholder”, aggiunge il dirigente sudafricano in forza a Glencore dal 2000 e numero uno dal 2021.

Quotata alle borse di Londra e Johannesburg (mercati che hanno reagito poco alle novità odierne), Glencore è una multinazionale con sede a Baar (ZG) e presente in oltre 35 paesi con 150’000 dipendenti, che si occupa di 60 materie prime, per alcune delle quali ha quote di mercato assai significative. Il gruppo ha le sue origini nel Marc Rich Group fondato nel 1974 da Marc Rich, finanziere e imprenditore leggendario e controverso, morto nel 2013 a Lucerna.

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