GR: alla caccia di 634 stambecchi per dare spazio ai camosci
(Keystone-ATS) Il numero di stambecchi nei Grigioni è in costante aumento. L’anno scorso ne sono stati contati 7’245, un numero mai raggiunto dalla reintroduzione di questo ungulato avvenuta oltre cento anni fa. Sotto controllo cervi, caprioli e camosci.
“È molto importante regolare gli effettivi di stambecco attraverso la caccia. Se gli effettivi sono troppo elevati, gli animali hanno più probabilità di ammalarsi oppure scacciano altre specie dagli spazi vitali più adatti, com’è il caso del camoscio”, spiega Lukas Walser, il capo della Sezione selvaggina e caccia presso l’Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni (UCP) nella nota diramata questa mattina. Quest’anno sarà perciò possibile cacciare 76 stambecchi in più rispetto all’anno scorso, ossia 634.
Il numero di cervi è sotto controllo
Secondo l’UCP la caccia grigionese sta andando nella direzione giusta e la riduzione degli effettivi di ungulati è stata definita un’importante misura per migliorare la situazione conflittuale bosco-selvaggina. Per quest’anno il piano cantonale prevede l’abbattimento di 4964 cervi (2023: 5278), di cui 2867 femmine (2023: 3050).
Nella maggior parte delle regioni la caccia al camoscio e al capriolo non subirà cambiamenti rispetto agli anni precedenti. È particolarmente importante che i cacciatori esercitino una pressione venatoria intensa anche sulle capriole e sui camosci, evidenzia l’UCP dei Grigioni.
Preoccupa il cinghiale
Negli ultimi anni è stato registrato un netto aumento del numero di cinghiali nella Bassa Mesolcina. Considerando che questi animali possono causare danni considerevoli a campi e orti, la caccia ricopre un ruolo importante per la regolazione di questa specie, si legge ancora nella nota.