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Harris col suo “coach” Walz alla conquista del Midwest

(Keystone-ATS) All’indomani del loro primo bagno di folla insieme a Filadelfia, Kamala Harris e il “coach” Walz, come la nominee ha ribattezzato il suo vice per i suoi trascorsi di allenatore di football, vanno alla conquista del Midwest con altri due comizi.

Il primo a Eau Claire, in Wisconsin, il secondo a Detroit, la capitale dell’auto e del potente sindacato del settore in Michigan. Due stati in bilico che, insieme alla Pennsylvania, il ticket dem deve mantenere per cementare quel ‘Blue Wall’ che Donald Trump era riuscito a demolire facendo breccia nella working class bianca.

La scelta di Walz, governatore del vicino Minnesota e figlio del Midwest, si spiega anche così, oltre che per la sua genuina, empatica dichiarazione di lealtà e abnegazione nell’ultimo colloquio di selezione: affiancare ad una donna liberal californiana e di colore ad un uomo bianco dal dna progressista ma dall’appeal moderato, che conosce e sa parlare agli elettori bianchi delle aree rurali e industriali del cuore degli Stati Uniti. E’ il contraltare al vice di Trump, JD Vance, il senatore dell’Ohio che si erge a paladino della “Rust Belt” negli Appalachi.

E pazienza se, come rivelano i sondaggi, è sconosciuto alla maggioranza degli americani, a differenza degli altri due finalisti: il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e il senatore ex astronauta Mark Kelly, che però rischiavano di dividere il partito per l’opposizione dell’ala sinistra.

“Tim è stato l’insegnante che tutti sognano e che tutti gli studenti meritano”, ha detto Harris, evidenziando il suo background: nativo di un piccolo paese del Nebraska, docenti di studi sociali al liceo, allenatore di football e membro della Guardia Nazionale. “Trump non ha idea di cosa voglia dire lavorare per l’America. Lui fa solo i suoi interessi”, ha subito attaccato Walz, illustrando insieme a Harris la sua visione per un’America inclusiva, compassionevole e gioiosa, che “valorizza” i suoi cittadini e non li schiaccia, che garantisce i diritti e le eguali opportunità a tutti, il cui perno è una classe media forte e produttiva ma che guarda alle categoria più in difficoltà.

Le tappe nel Midwest sono un banco di prova anche con la comunità araba, in subbuglio per la posizione troppo morbida di Joe Biden verso Israele e ostile per lo stesso motivo a Shapiro: le maggiori aperture del nuovo tandem dem dovrebbero aiutare a ricucire.

Trump e i repubblicani ne hanno approfittato per suggerire che l’esclusione di Shapiro come vice è una decisione antisemita. Il tycoon ha quindi definito “scioccante” la scelta di Walz, dipingendolo come un estremista di sinistra “uguale a Bernie Sanders”, “debole sull’immigrazione e troppo concentrato sui transgender”, “una versione più intelligente di Kamala”. “Con loro l’America diventerà subito comunista”, ha ammonito. Infine ha annunciato che dibatterà con Harris in un “futuro molto vicino” e che i dettagli saranno annunciati presto: la sua preferenza però resta per Fox News.

Il ticket repubblicano intanto sembra costretto a subire il momento di slancio dei rivali e a inseguire. Tanto che Vance sta tallonando Harris e Walz facendo comizi negli stessi giorni e negli stessi posti: Eau Clair e Detroit. E giovedì saranno tutti a Raleigh, in North Carolina, stato in bilico della Sun Belt. Nel frattempo Vance ha rilanciato le accuse del tycoon contro Kamala, rimproverandola di “aver scelto solo di recente di essere nera”. “E’ falsa, cambia a seconda del pubblico che ha davanti. E’ un camaleonte e non ci si può fidare”, ha attaccato.

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