“I love my black job”. La stoccata di Simone Biles a Trump
(Keystone-ATS) “I love my black job”: la star olimpica della ginnastica, l’afroamericana Simone Biles, ha scritto un post su X che ha tutta l’apparenza di una stoccata sarcastica a Donald Trump, uno dei rari momenti politici dei Giochi.
La sua è una risposta ad un utente che aveva scritto “Simone Biles è la migliore di sempre, vincere medaglie d’oro e dominare la ginnastica è il suo lavoro afroamericano”.
Ma è evidente il riferimento al commento dal sapore razzista del tycoon davanti ad una platea di giornalisti afroamericani, dove ha detto che i migranti rubano i “black jobs”, lavori che non ha saputo poi definire.
Criticata da J.D. Vance per l’abbandono a Tokyo
Il post di Biles sembra una risposta indiretta anche a J.D. Vance. Il vice di Trump infatti l’aveva criticata per essersi ritirata quattro anni fa dai Giochi di Tokyo per dedicarsi alla sua salute mentale.
Critiche che Biles non ha dimenticato e a cui ha risposto con i fatti e con il suo ciondolo G.O.A.T (capra), che in inglese vuol dire ‘greatest of all time’, migliore di tutti i tempi. Proprio l’emoji della capra e un cuore nero hanno accompagnato il commento ‘black’ della star dell’Nba e portabandiera americano a Parigi LeBron James, che ha condiviso il post della leggenda della ginnastica.
La reazione di Biles e James è destinata a innervosire ancora di più il partito repubblicano, già sulle spine per le controverse dichiarazioni di Trump e in difesa del suo vice, critico di Kamala Harris per “essere cresciuta in Canada” e aver finto nel corso di un recente comizio l’accento degli stati del sud solo per conquistare voti.
Nell’intervista con l’associazione dei giornalisti afroamericani in cui ha parlato di “black job”, senza però essere in grado di definirli, l’ex presidente ha messo anche in dubbio l’identità razziale di Kamala Harris. “Da indiana è diventata nera”, ha detto attirandosi molte critiche nel suo stesso partito, contrario all’uso della carta della razza e dell’identità di genere. Polemiche che Trump si è fatto scivolare addosso, postando sul suo social Trust il certificato di nascita di Harris per dimostrare che non è afroamericana.