I prodotti alternativi alla carne a base vegetale celano dei rischi
(Keystone-ATS) Bistecche vegetali e hamburger vegani sono considerati decisamente più sostenibili in termini ecologici nonché più salutari dei prodotti a base animale. Tuttavia, una dieta che esclude categoricamente la carne comporta anche dei rischi.
A mettere in guardia i consumatori è la Fondazione per la valutazione delle scelte tecnologiche (TA-SWISS), la quale ha esaminato l’apporto nutritivo dei prodotti alternativi alla carne a base vegetale. Nel suo rapporto pubblicato oggi TA-Swiss è giunta alla conclusione che escludendo la carne dai nostri piatti si incorre in una carenza di vitamine e nutrienti essenziali al corpo umano. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Berna e il centro di competenza della Confederazione per la ricerca agronomica Agroscope.
Dal punto di vista dell’impatto ambientale – misurato in termini di emissioni di CO2, consumo di acqua e perdita di biodiversità – l’alternativa vegana o vegetariana è senz’altro migliore, stando agli esperti. “Grano, mais, riso e soia sono considerati prodotti alimentari di base in molti Paesi. In Svizzera, ne importiamo una grande quantità come foraggio concentrato da destinare ai nostri animali da redditto, con lo scopo di produrre più latte e carne”, dichiarano i ricercatori.
Minore impatto ambientale
Accrescere la produzione nell’agricoltura, in termini di bestiame, significa aumentare le emissioni di gas serra. La coltivazione di un maggior numero di campi con specie vegetali diminuisce dunque l’impatto ambientale. Gli esperti hanno calcolato ad esempio che una cotoletta a base di frumento o di soia genera un effetto serra 6 volte inferiore rispetto a quella di una bistecca di manzo o di maiale. L’impatto ambientale di un falafel, invece, è addirittura 15 volte minore di quello di una polpetta.
Tuttavia, per quanto riguarda i prodotti sostituti del latte, i benefici sono più contrastanti. Sebbene le bevande a base di soia siano giudicate più sostenibili del latte di mucca, le bibite a base di avena consumano ad esempio il quadruplo delle risorse idriche in fase di produzione rispetto al latte vaccino. Stando ai ricercatori, nel caso delle bevande a base di mandorle, il consumo di acqua è addirittura trenta volte superiore.
Vitamina B12
Secondo il rapporto, rinunciando alla carne si trae senza dubbio vantaggio per la salute, ma alcune vitamine sono presenti unicamente nei prodotti animali. In particolare, il consumo di carne rossa aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, di alcuni tipi di cancro e di altre patologie, afferma TA-Swiss nel suo rapporto.
D’altro canto, la vitamina B12, fondamentale per il metabolismo, per il funzionamento del sistema nervoso nonché per l’emopoiesi, è invece presente solo negli alimenti a base animale. In particolare, i cibi che ne contengono di più sono fegato, molluschi e alcuni tipi di pesce. Per questo motivo, per chi sceglie una dieta completamente vegana, è vivamente consigliato il ricorso a integratori di vitamina B12. Inoltre viene a mancare l’apporto di ferro. Il corpo umano fa più fatica ad assimilare questo micronutriente essenziale con la sola dieta vegetariana.
Ecco perché, in conclusione, il rapporto di TA-Swiss mette in evidenza la necessità di sensibilizzare maggiormente i consumatori, mediante informazioni inerenti i micronutrienti fondamentali per l’essere umano e, possibilmente, anche inerenti l’impatto ambientale legato alla produzione dei prodotti alternativi alla carne.