Il costo della vita in Svizzera
Perché in Svizzera beni e servizi sono (quasi tutti) più cari, cosa pesa sul budget delle famiglie, qual è il ruolo del sorvegliante dei prezzi.
In Svizzera, beni e servizi costano il 60% in più della media europea a 28 paesi (datiCollegamento esterno Eurostat e annuarioCollegamento esterno Ufficio federale di statistica). A spingere verso l’alto l’indice dei prezzi1 nel raffronto internazionale sono soprattutto le voci ‘abitazione ed energia’, ‘alimentari’, ‘sanità’, ‘ristoranti e alberghi’.
Questo indicatore, però, risente del tasso di cambio tra franco ed euro, che è influenzato da flussi di capitali e operazioni speculative sul mercato delle valute.
Meglio, quindi, dare un’idea del potere d’acquisto delle persone. Un chilo di pane, un chilo di riso, un iPod da 8 GB: quanto devo lavorare, per poterli comprare, a Roma, Milano, Ginevra e Zurigo?
Pane | Riso | iPod | |
Roma | 26 minuti | 25 minuti | 19,5 ore |
Milano | 19 minuti | 21 minuti | 16 ore |
Ginevra | 13 minuti | 10 minuti | 10 ore |
Zurigo | 12 minuti | 9 minuti | 9 ore |
>Tratto da ‘Kinder-cashCollegamento esterno‘, programma didattico di Pro Juventute sulla gestione del denaro e dei consumi
Pane e riso, però, non sono tutto. Per questo, oltre a confrontare i prezzi di alcuni beni e servizi, metteremo sotto la lente il budget delle famiglie: quali sono, quanto pesano le principali voci di spesa?
Potere d’acquisto, un’arma a doppio taglio
Dal Barometro dei prezziCollegamento esterno –monitoraggio condotto dall’AlleanzaCollegamento esterno delle organizzazioni dei consumatori- emerge che su un paniere di prodotti di marca –identici, quindi, sui mercati svizzero e italiano- in Svizzera costa tutto di più, con l’unica eccezione dell’elettronica di consumo.
In alcuni segmenti, i consumatori svizzeri sono vittime del potere d’acquisto: si fa pagare loro di più perché guadagnano di più. I migliori salariCollegamento esterno degli addetti alla distribuzione e alla vendita, tuttavia, non giustificano i prezzi più alti: il costo del lavoro, comprensivo dei contributi, è equivalenteCollegamento esterno.
Il recente rafforzamento del franco, un problema per molte imprese svizzere, dà invece qualche vantaggio ai consumatori: i beni di importazione costano meno. Le grandi catene di distribuzione, anche se non sempre spontaneamente, hanno ritoccato i prezzi al ribasso.
Italia vs. Svizzera
Non sempre il costo dei servizi è comparabile, perché diversa è la sostanza dei servizi erogati.
Più di tutti, la sanitàCollegamento esterno: in Svizzera, l’assicurazione per le cure mediche di base può costare a una persona sola anche oltre 400 euro al mese, ma la polizza copre la libera scelta del medico, dell’ospedale (pubblico o clinica) e dello specialista, al quale ci si può rivolgere direttamente (rinunciando a queste libertà, si possono ottenere premi più bassi). Le liste d’attesa, in linea di massima, esistono solo per i trapianti e per l’entrata definitiva in istituti per anziani o invalidi.
Il canoneCollegamento esterno radiotelevisivo ammonta a 460 euro l’anno2. Non sono pochi, ma la Radio svizzera non trasmette pubblicità. Inoltre, l’offerta radio e tv è necessariamente plurilingue: tedesco, francese, italiano e romancio.
Sulle case di proprietà, la differenza è di prezzo ma pure culturale: generalmente si evita di estinguere il mutuo per ragioni fiscali (cfr. Le tasse sulla casa in Svizzera). Chi vive in casa propria -circa il 35% degli svizzeri- continua dunque ad avere una spesa mensile.
Più difficili da comprendere sono invece le differenze di prezzo per la telefonia mobile e dei farmaci, specie quelli generici, che –nel paese delle farmaceutiche- costano di più.
Il budget delle famiglie
Dall’ultima indagineCollegamento esterno dell’Ufficio federale di statistica sul budget delle economie domestiche, emerge che tra le spese di consumo (53,9% del reddito lordo) quella più consistente è proprio ‘abitazione ed energia’ (14,8%). È seguita da trasporti (8,2%), svago e cultura (5,7%), alimentari (6,4%), alberghi e ristoranti (5,5%) e infine regali, donazioni e assicurazioni esclusa quella per le cure mediche (3,7%).
Le ‘spese obbligatorie’ (28,8%) sono composte da imposte (11,4%), previdenza (9,9%), assicurazione per le cure mediche di base (5,8%) e trasferimenti ad altre economie domestiche (‘alimenti’, 1,7%).
Resta un 15% da destinare al risparmio, ma solo nella media. In realtà, alle economie domestiche con un reddito inferiore ai 5000 franchi mensili spesso non resta nullaCollegamento esterno e si consumano i risparmi. In queste famiglie (circa una su cinque) le spese di consumo tendono al 90% del reddito e quelle per l’abitazione e l’energia quasi raddoppiano la loro incidenza.
Ci sono poi differenze tra regioni linguistiche (nella Svizzera tedesca sono più alti della media i redditi da lavoro, in quella francese le spese obbligatorie, in quella italiana le spese di consumo) e per tipo di economia domestica: gli anziani sono quelli con minor margine di risparmio, seguiti dai genitori soli con figli.
Mister Prezzi
Il sorvegliante dei prezziCollegamento esterno, figura reintrodotta nel 1985, può raccomandare (talvolta imporre) delle riduzioni dei prezzi fissati da imprese pubbliche o private dominanti sul mercato, nonché dei prezzi amministrati. Controlla per esempio il settore dei trasporti, le principali tasse postali, le tariffe dell’acqua potabile, quelle ospedaliere.
È una figura indipendente -“cerca le soluzioni migliori per i consumatori e per l’economia”- e sia i cittadini sia le imprese possono presentargli un reclamo. Il sorvegliante dei prezzi, però, interviene solo dove non esiste concorrenza.
1sui consumi effettivi individuali; sono considerati cioè tutti i beni consumati dagli individui, a prescindere da che siano stati pagati dalle famiglie, dalle amministrazioni o da istituzioni senza scopo di lucro
2l’ammontare del canone si spiega, in realtà, col numero esiguo di contribuenti e la necessità di garantire un servizio in quattro lingue; di per sé, i canali svizzeri non hanno grandi budget (cfr. RSI Fatti e cifre 2016/17Collegamento esterno e 2014/15Collegamento esterno): con il budget annuale della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, la Rai trasmetterebbe poco più di 20 giorni.
Vedi anche: Svizzeri a rischio di povertà
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