India, autisti di taxi e risciò a motore contro Uber e Ola
(Keystone-ATS) Difficoltà nel traffico a Delhi per il primo dei due giorni di sciopero lanciato dalle organizzazioni dei tassisti e dei guidatori di risciò a motore contro Uber, Ola e Rapido, le piattaforme online che forniscono trasporti privati in tutta l’India.
Gli autisti titolari di licenze chiedono la messa al bando degli aggregatori, sostenendo che sono troppi i privati che si trasformano in autisti, a volte per poche ore, rubando loro i clienti. A Delhi circolano 95mila risciò e 10mila taxi; le tipiche vetture colorate in giallo e nero sono in via di estinzione per via della legge che proibisce la circolazione agli automezzi più vecchi di dieci anni.
La richiesta di bloccare Uber e gli altri servizi di passaggi online nasconde, in realtà, anche quella di aumentare il compenso per i guidatori che lavorano attraverso le piattaforme: da due anni, infatti, Uber ha ammesso anche gli autisti di risciò, che hanno aderito massicciamente. I conduttori dei tricicli a motore si lamentano dei pochi guadagni: “Il cliente paga una tariffa di 20 rupie al chilometro, noi ne intaschiamo solo 9. Troppo poco, considerato il costo del gasolio. Chiediamo che il nostro guadagno salga almeno a 15 rupie al chilometro”