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Intesa Ue-Golfo su Iran e Mosca, l’abbraccio a bin Salman

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Un riferimento all’aggressione di Mosca in Ucraina, il richiamo a Teheran per la de-escalation in Medio Oriente e l’appello alla creazione di uno Stato palestinese per la pace.

Alla prima storica a Bruxelles, i leader dell’Ue e dei sei Paesi del Golfo hanno trovato un’intesa politica affatto scontata su una dichiarazione congiunta finale che contiene riferimenti chiari alla Russia e all’Iran. In cambio, però, qualsiasi cenno alle sanzioni nei confronti di Mosca – terreno fertile per le petromonarchie impegnate a commerciare greggio con il Cremlino – viene eluso.

L’approccio soft sotto il profilo degli affari, voluto dietro le quinte dal saudita Mohammed bin Salman, è culminato in un abbraccio con Ursula von der Leyen teso a “rafforzare le relazioni”. Con il risultato di mandare su tutte le furie verdi, sinistra e ong: l’azione comunitaria, è la loro accusa, rischia di “ripulire l’immagine” del principe saudita, a lungo persona non grata in Occidente per l’accusa di essere il mandante dell’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi.

Arrivati al tavolo dell’Europa Building con priorità (e posizioni) geopolitiche diverse – la condanna alla Russia in cima all’agenda Ue, il conflitto in Medio Oriente il focus per i Paesi arabi – i leader hanno licenziato un testo di compromesso che, nelle parole dell’inviato Ue per il Golfo, Luigi Di Maio, invia “un messaggio al mondo” aiutando “il multilateralismo”.

“L’aggressione della Russia qui in Europa è molto sentita”, ha scandito von der Leyen facendo leva sul “concetto di sovranità” importante anche per gli sceicchi, in cambio di un sostegno incondizionato per mettere Vladimir Putin all’angolo impossibile però da ottenere.

Alla fine, dopo una lunga opposizione al riferimento su Mosca, il cenno c’è stato: Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi hanno sostenuto la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu che condanna l’aggressione russa a Kiev, richiamando anche a “una pace globale, giusta e duratura in Ucraina” da raggiungere “il prima possibile”.

L’intesa è arrivata anche sul Medio Oriente, con entrambe le parti impegnate a ribadire con forza la necessità di un cessate il fuoco e a lanciare ripetuti appelli per una soluzione a due Stati come strada maestra per la pace. Forte il richiamo del Golfo – trascinato dall’emiro qatariota Al Thani – a “uno sforzo collettivo” per “creare uno Stato palestinese” lungo le linee del 1967.

La condanna delle operazioni militari di Israele a Gaza e in Libano – e degli attacchi all’Unifil – sono state nette. Come però lo sono state anche le richieste nei confronti dell’Iran: Teheran deve “impegnarsi” alla de-escalation astenendosi da possibili nuovi attacchi missilistici e rispettando “gli obblighi” sul nucleare.

Il dialogo tra l’Ue e il Golfo, destinato a prendere slancio nei prossimi anni con un nuovo vertice in Arabia Saudia, a casa di Mbs, nel 2026, non è tra sordi. Soprattutto sul business. La vera star della giornata, stando alle ricostruzioni di fonti diplomatiche, è stato proprio il saudita: accolto da von der Leyen e dall’artefice dell’invito a ritornare a Bruxelles dopo dieci anni – il presidente del Consiglio europeo Charles Michel – Bin Salman ha tessuto la trama diplomatica del Golfo.

A vertice concluso, dopo che le telecamere lo hanno immortalato anche a passeggiare con il presidente francese Emmanuel Macron, ha abbracciato von der Leyen in un bilaterale che la presidente dell’esecutivo Ue, postando una foto su X, ha definito “ottimo” per “costruire un corridoio economico” su “energia rinnovabile, di dati e di persone”.

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