Iran: magistratura, Sharmahd è morto prima dell’esecuzione
Il cittadino iraniano-tedesco Jamshid Sharmahd è morto poco prima che venisse eseguita la pena capitale a cui era stato condannato con l'accusa di avere avuto un ruolo in un attentato. Lo sostiene la Magistratura iraniana.
(Keystone-ATS) “Jamshid Sharmahd è stato condannato a morte, la sua esecuzione era imminente ma è morto prima che potesse essere eseguita”, ha detto il portavoce della Magistratura iraniana, Asghar Jahangir, parlando con i giornalisti a Teheran, senza aggiungere ulteriori dettagli.
Il 28 ottobre l’Iran aveva annunciato l’esecuzione del 69enne, condannato a morte nel febbraio del 2023 per il reato di “corruzione sulla Terra”. La sentenza era stata successivamente confermata dalla Corte suprema.
Sharmahd era stato condannato per aver avuto un ruolo nell’attentato in una moschea nel 2008 nella città meridionale di Shiraz, in cui 14 persone erano state uccise e 300 erano rimaste ferite.
Secondo la sua famiglia, l’uomo era stato sequestrato dalle autorità iraniane nel 2020 mentre si trovava in viaggio negli Emirati Arabi Uniti.
L’Iran, che non riconosce la doppia cittadinanza, aveva annunciato il suo arresto dopo una “operazione complessa”, senza specificare quando, dove o come l’uomo fosse stato catturato.
Sharmahd è stato anche accusato di guidare il gruppo Tondar, che punta a rovesciare la Repubblica islamica ed è ritenuto dall’Iran come un’organizzazione terroristica.
Dopo l’annuncio dell’esecuzione di Sharmahd, la Germania ha condannato l’Iran e successivamente ha annunciato la chiusura di tre consolati iraniani nel paese, decisione che è stata duramente contestata dalla Repubblica islamica.