Iran, giustiziato il dissidente tedesco-iraniano Sharmahd
L'Iran ha giustiziato il dissidente iraniano di origine tedesca Jamshid Sharmahd. Lo ha annunciato una fonte giudiziaria. Arrestato nell'agosto 2020 era stato condannato a morte con l'accusa di coinvolgimento nell'esplosione di una bomba in una moschea nel 2008.
(Keystone-ATS) Sharmahd, 68enne sviluppatore di software e in passato residente in California, è stato rapito da agenti iraniani durante un viaggio negli Emirati Arabi Uniti nel 2020 e successivamente portato in Iran, dove è stato condannato alla pena capitale nel febbraio del 2023 per avere “messo a repentaglio la sicurezza nazionale”.
Sharmahd, che ha anche la residenza negli Stati Uniti, è stato accusato di essere a capo di un gruppo filo-monarchico, di aver piazzato una bomba in una moschea di Shiraz – che ha provocato 14 morti e 200 feriti – e di aver pianificato altri attacchi nel paese.
Lo scorso marzo l’uomo, assieme al governo degli Stati Uniti, è stato condannato a pagare una multa da 2,5 miliardi di dollari come compenso alle famiglie di vittime di attacchi terroristici in Iran risalenti al 2008.
Prima della condanna a morte per Sharmahd dello scorso anno, altre persone erano state arrestate in relazione all’attentato e condannate. Il 68enne ha sempre negato le accuse e Amnesty International aveva parlato di un processo farsa nei suoi confronti.